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Isco si candida per un posto in panchina nell’Inter di Conte: ecco perché

Isco negli ultimi mesi sta facendo segnare un’involuzione tecnica paragonabile a quella di Eriksen. Addirittura peggiore, considerando il suo passato al Real Madrid. Il futuro può chiamarsi Inter? Con Conte in panchina sembra difficile. Proviamo a capire perché

STELLA FUORI PROGETTO – Il momento vissuto da Francisco Roman Alarcon Suarez a Madrid è molto più delicato dei tanti “casi” di cui si parla ovunque. E forse chiamandolo semplice Isco si inizia a inquadrare meglio la situazione. Il centrocampista spagnolo classe ’92, da elemento fondamentale nel primo Real Madrid di Zinedine Zidane, è diventato uno di troppo. Buono solo per la panchina, perché di certo non si può “mobbizzare” a tal punto da metterlo fuori rosa. Anche per questioni numeriche. Nel Real Madrid-bis del tecnico francese non c’è più spazio per Isco, che già a gennaio potrebbe fare le valigie. E si parla di un (ex?) fuoriclasse, sia chiaro.

SCAMBIO TRA DELUSI – Se c’è un giocatore che somiglia a Isco, per pregi e difetti, quello è senza dubbio Christian Eriksen. Stesso ruolo, stesse caratteristiche, stessa età. Cambia un po’ la fisicità, ma non la classe. Il paragone risulta un po’ forzato perché lo spagnolo ha avuto modo di esaltarsi in partite importanti, facendo vedere di poter essere più di un numero 10 per la sua squadra. Ma anche il danese è arrivato a Milano con queste aspettative, finora non rispettate per diversi motivi. E non è un caso che si sia iniziato a parlare di uno scambio tra i due (vedi articolo). Un’operazione che risolverebbe ben poco. All’Inter in particolare, forse. Anche in questo caso per diversi motivi.

PANCHINARO DI LUSSO – Per quanto Eriksen nel Real Madrid di Zidane, e soprattutto nella Liga spagnola, potrebbe trovare la sua dimensione, in un ambiente nuovo e ambizioso, cosa farebbe Isco nell’Inter di Antonio Conte? Il trequartista nel 3-4-1-2? Se ha fallito il danese, non ci sono margini per credere che lo spagnolo possa farlo. La mezzala o il regista nel 3-5-2 men che meno. L’unico ragionamento che si può fare oggi su Isco è che sarebbe un doppione di Eriksen nelle idee di Conte. Semmai andrebbe a “rimpiazzare” nelle gerarchie Stefano Sensi, qualora non desse garanzie fisiche. Un panchinaro addirittura più “rumoroso” di Eriksen, in teoria. Poi magari lo scambio di prestiti nei cinque mesi successivi porterà vantaggi a tutti, calciatori compresi. E chissà che stasera i due panchinari di lusso, se chiamati in causa, si facciano notare in Inter-Real Madrid (vedi probabili formazioni). Sperando che ad avere la meglio sia Eriksen, almeno finché sarà nerazzurro…

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