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Ausilio parla chiaro: ecco chi è l’unico attaccante da gol per l’Inter

Ausilio è stato chiaro sui piani dell’Inter per l’attacco ma non si è sbilanciato sul nome individuato per rinforzare la rosa di Inzaghi. Un nome da pescare in mezzo a tanti ma che sembra piuttosto scontato (tranne che nel prezzo…). Analizziamo la situazione nel dettaglio

AAA ATTACCANTE CERCASI – All’Inter serve un attaccante che faccia gol. Che è po’ come dire che serve un portiere che pari ma poco importa. La citazione non è di un giornalista o di un tifoso oppure di un giornalista-tifoso che vuole cimentarsi nel ruolo di esperto di calciomercato a tempo perso. A dare questa “precisa” indicazione è Piero Ausilio, Direttore Sportivo dell’Inter. Ma chi può essere l’attaccante da gol giusto per l’Inter tra i tanti nomi ipotizzati negli ultimi giorni? Per capirlo bisogna dare un valore alla parola “gol”, ovvero quantificare le aspettative. Un attaccante da gol è uno che va almeno – regolarmente – in doppia cifra. Più vicino ai 20 che ai 10 gol, però. E dovendo sostituire Edin Dzeko ma anche Romelu Lukaku, è anche normale che sia così. La punta in questione dovrebbe segnare – se non tanto quanto – un numero di reti sulla scia del capocannoniere Lautaro Martinez, per intenderci. Soprattutto avendo già puntato su Marcus Thuram, che la doppia cifra la garantisce ma a cifre dimezzate rispetto al numero 10 argentino. Fatta questa banale premessa, si giunge alla prima conclusione: Joaquin Correa non rientra in questa descrizione di Ausilio. Si sta parlando del terzo attaccante (potenzialmente secondo in ballottaggio con Thuram) della rosa di Simone Inzaghi, non del quarto. L’attaccante in questione è titolare nelle rotazioni di Inzaghi, quindi un semi-titolare. Domanda lecita: di chi sta parlando?

Tanti nomi validi sul taccuino di Ausilio

NUOVA COPPIA POSSIBILE – Per arrivare a una conclusione credibile, il ruolo di Correa non è da ignorare. Ausilio parla di un attaccante da gol ma non di due. Se dal reparto offensivo uscisse il classe ’94 argentino ex Lazio, ci sarebbe spazio per una nuova coppia. E a quel punto si può ragionare su due profili diversi ma complementari: un centravanti strutturato fisicamente e una punta ibrida più leggera. E ancora, un regista offensivo e un finalizzatore letale. Magari un calciatore esperto e uno giovane. Perché no, una punta che conosce già la Serie A e una che – arrivando dall’estero – deve ancora debuttare in Italia. Insomma, un acquisto oneroso e un’occasione di mercato. Ecco perché l’attaccante da gol citato da Ausilio non va confuso con qualsiasi altro piano B utile in caso di partenza di Correa. Alcuni degli ultimi nomi ipotizzati vanno inquadrati come upgrade di Correa, a partire dal classe ’89 austriaco Marko Arnautovic (Bologna). Che si completerebbe alla perfezione con il classe 2001 statunitense Folarin Balogun (Arsenal). La coppia Arnautovic-Balogun potrebbe essere diventato il nuovo piano A dell’Inter in attacco ma in realtà, finché non esce Correa, bisogna fare i conti con la sua presenza. Ed è una presenza ingombrante perché fa da tappo all’eventuale investimento “extra” in attacco. Una difficoltà non da poco per i piani di Ausilio, che ora potrebbero cambiare con l’assenso di Inzaghi.

Taremi vero piano A oneroso in casa Inter

PRIMA SCELTA UNICA – Questi conti li fa sia Ausilio sia Inzaghi, per il quale Correa quarta punta non è mai un problema ma non avere a disposizione un altro profilo a completamento del quartetto offensivo adesso è un problemone. L’attaccante da gol “promesso” da Ausilio nell’idee di Inzaghi può essere uno solo: il classe ’92 iraniano Mehdi Taremi (Porto). L’unico in grado di ereditare il ruolo dell’ultimo Dzeko in rosa, svecchiando il reparto, senza togliere spazio a Thuram nel ruolo di prima alternativa di lusso dalla panchina (tipo Lukaku fino a Istanbul…). Taremi troppo vecchio per meritare un investimento? Lo stesso discorso vale per Yann Sommer, addirittura classe ’88. Troppo costoso? Meno di Davide Frattesi, al di là della formula di trasferimento. Non conosce la Serie A? Nemmeno il tedesco Yann Bisseck ma non può essere un problema. Si tratta di un profilo internazionale, come Juan Cuadrado, arrivato a parametro zero per migliorare l’Inter di Inzaghi nell’alternanza campionato-coppe. Insomma, un profilo come Taremi oggi non si può discutere in chiave Inter. Si può discutere, invece, l’investimento in coppia una volta sistemato Correa. A quel punto Taremi tornerebbe a essere un piano B, ammesso che non lasci il Portogallo nelle prossime ore per volare in Inghilterra o Spagna… L’Inter deve affrettarsi se vuole chiudere l’operazione Taremi senza sorprese. E tirare la corda sul prezzo del Porto, che è e resta bottega cara, non aiuta. Il futuro del 31enne iraniano si deciderà in queste ore insieme a quello di altri centravanti. Il classe ’93 inglese Harry Kane (Tottenham) in primis…

Il piano B di Ausilio passa anche per Correa

TANTI PIANI ALTERNATIVI – Arnautovic è il piano B low cost di Taremi e Balogun è troppo simile a Lautaro Martinez per arrivare da solo. Ragionando senza Correa in rosa, non esiste solo la coppia Arnautovic-Balogun ipotizzando un investimento complessivo non superiore ai 40 milioni di euro (5-10 il primo, 30-35 il secondo). Ad esempio, un altro attaccante da gol buono per l’Inter di Inzaghi, alternativo al più costoso (?) Balogun, potrebbe essere il classe 2002 nigeriano Gift Orban (Gent). Che potrebbe trovare spazio da terza punta sia con Arnautovic sia con Correa ma anche retrocedere a quarta se venisse riportato in Italia il classe ’92 spagnolo Alvaro Morata (Atletico Madrid). Altro profilo apprezzato da Inzaghi per la casella mancante in attacco. Spendere circa 20 milioni per due profili diversi non è nelle idee dell’Inter, però. Per questo Taremi resta il piano A più credibile in attesa di capire quale sarà il futuro di Correa. La mossa più interessante potrebbe essere riportare a Milano il classe ’88 cileno Alexis Sanchez (svincolato) e investire la cifra restante sul classe 2003 francese Elye Wahi (Montpellier). Ex per ex, Sanchez probabilmente dà più garanzie di Arnautovic per una stagione senza pianificarne altre. Il discorso vale a 360° nel ruolo di quarta punta: duttilità tattica, esperienza internazionale e gol previsti. Certo, difficile battere la concorrenza per Wahi senza partecipare ad aste di mercato… Purtroppo.

Inzaghi ora aspetta il suo bomber all’Inter

ULTIMO WEEKEND UTILE – Ricapitandolo, oggi Taremi è l’unico attaccante da gol per l’Inter di Inzaghi ma Ausilio deve tutelarsi nel caso in cui l’operazione fallisse per il solito problema di natura economico-finanziaria. Non tecnico-tattica. L’ambiziosa coppia Arnautovic-Balogun aspetta ma probabilmente non oltre Ferragosto. Sembra assurdo ma i piani dell’Inter sono destinati a cambiare drasticamente dopo questo weekend decisivo. Il prossimo attaccante difficilmente arriverà solo il 31 agosto. Il 31 agosto, al più, arriverà la nuova quarta punta legata alla cessione di Correa. Una quarta punta che potrebbe essere individuata tra le poche opzioni rimaste in lista, in casa Atalanta ma non solo. Che sia Taremi con o senza Correa, Arnautovic-Balogun, Morata-Orban, Sanchez-Wahi o nessuna delle precedenti, l’Inter ragiona su una coppia da integrare alla perfezione a quella già presente (Lautaro Martinez-Thuram) rientrando nei paletti imposti. Paletti di spesa (cartellino e ingaggio, quindi ammortamento annuo e potenziale plusvalenza) ma non solo. Si può escludere, infatti, un profilo come il classe ’98 portoghese Beto (Udinese). Poco funzionale per il ruolo di terzo attaccante, troppo costoso per fare la quarta punta. A cavallo tra il fine settimana e l’inizio della prossima l’Inter definirà i suoi piani in attacco per regalare a Inzaghi almeno un nuovo attaccante prima di ospitare il Monza a San Siro. Per il mercato delle occasioni – anche quelle più clamorose – l’appuntamento, invece, è tra Cagliari e Fiorentina. Il calciomercato nerazzurro entra finalmente nel vivo per il ruolo più delicato: possono essere le ore di Taremi, così come quelle delle alternative all’unico attaccante da gol credibile per l’Inter di Inzaghi. Ad Ausilio il compito di non deludere le aspettative (già molto basse…).

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