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Sanchez risolve il rebus dell’Inter di Inzaghi in attacco: pro e contro

Sanchez è uno degli svincolati di lusso di questo mercato estivo e in casa Inter il pensiero al grande ex non manca. Un pensiero legato a tanti altri fattori, quindi niente di concreto al momento, ma su cui ragionare bene con Inzaghi nell’ipotesi in cui si resti con il cerino in mano

IL VECCHIO CHE AVANZA – È il 2019, l’estate offre una potenziale occasione di mercato e provi a coglierla. Quando il Manchester United a fine agosto scarica l’esubero Alexis Sanchez in prestito, l’Inter è presente. E quando il prestito annuale si può trasformare in cessione a titolo definitivo ma gratuita, l’Inter è più che presente. Nell’agosto 2020 il classe ’88 cileno diventa a tutti gli effetti un calciatore di proprietà dell’Inter. Il contratto triennale durerà solo due anni a causa della rottura anticipata del rapporto. La risoluzione consensuale con pagamento della buonuscita permette all’Inter di liberarsi di Sanchez un anno prima nel previsto. È il 2022, l’ormai ex stella cilena è svincolata e l’Olympique Marsiglia prova a emulare l’Inter con qualche anno di ritardo.


Ne viene fuori la miglior stagione di Sanchez nelle ultime sei: 18 gol, a cui aggiungere anche 3 assist, in 44 presenze. Praticamente un titolare fisso e insostitubile in tutte le competizioni, Champions League compresa. L’aria della Ligue 1 francese riporta El Nino Maravilla ai fasti del triennio 2013-2016 tra Barcellona e Arsenal, prima dell’exploit in Premier League proprio nella stagione 2016/17. La migliore della carriera di Sanchez, nonché l’ultima a certi livelli prima della crisi iniziata con il passaggio al Manchester United. Il resto è storia recente, nella quale l’Inter fa la parte della squadra che dà a Sanchez la possibile di tornare protagonista in Serie A come ai tempi dell’Udinese ma non da protagonista assoluto. Le ultime tre stagioni in Italia da jolly offensivo di riserva stanno strette al cileno, che pensa di essere tornato dieci anni indietro nel tempo e ignora anche i problemi fisici ormai ciclici. La storia di coppia, però, forse non è finita…

Sanchez torna di moda per l’attacco di Inzaghi

IL PROFILO N.4 IDEALE – È il 2023, l’estate offre una potenziale occasione di mercato e puoi provare a coglierla. Sanchez è di nuovo svincolato. Libero, sì. L’Inter non ha idee da vendere né soldi da buttare. Il nuovo attacco di Simone Inzaghi, privato di Edin Dzeko e Romelu Lukaku, riparte da Lautaro Martinez capitano. A fargli da spalla il nuovo acquisto Marcus Thuram, altra occasione a parametro zero già colta. Stop. L’Inter è alla ricerca di un nuovo centravanti che permetta a Inzaghi di ruotare le due nuove punte in coppia con Lautaro Martinez. E poi serve, idealmente, una quarta punta affidabile. Una quarta punta che non sia Joaquin Correa, possibilmente. E nemmeno Sebastiano Esposito, che al momento avrebbe senso solo come quinta punta extra. La quarta punta mancante ora non è altro che l’alter ego di Lautaro Martinez.


Il backup dell’insostituibile numero 10. Una prima punta ibrida quando fa coppia con un non-centravanti di ruolo. In pratica una seconda punta e mezza, ma di classe, per far coppia con un numero 9 puro. Le caratteristiche sono quelle di Paulo Dybala, né più né meno. E se il treno Dybala lo hai perso a zero un anno prima, il Sanchez-bis può ancora andare in scena un anno dopo l’addio. La sua maglia numero 7 stranamente è ancora libera (perché il coetaneo Juan Cuadrado per il momento curiosamente ha optato per il 17… in attesa si liberi l’11?) ma non è questo il dettaglio che deve dare credibilità al ritorno di Sanchez all’Inter. Piuttosto, la necessità di completare l’attacco con un profilo in grado di dribblare, saltare l’uomo e servire i compagni sia giocando in coppia (3-5-2) sia partendo più basso da regista offensivo (3-4-1-2) e/o decentrato (3-4-2-1): Sanchez è il profilo ideale per risolvere il rebus di Inzaghi in attacco. Certo, nel 2023 non è mai la prima scelta ma ora bisogna fare i conti solo con la calcolatrice.

Calciomercato Inter legato sempre alle uscite

IL LEONE IN GABBIA 2.0 – La nuova Inter, alla ricerca della verticalità senza più lo schermo davanti alla difesa, riparte da esterni rapidi e punte ibride. Sanchez a parametro zero rappresenta la quarta punta ideale ma solo in caso di uscita di Correa e acquisto di un centravanti degno (che riporti a zero le casse dell’Inter per il mercato in entrata, ndr). Dovendo pensare a un nuovo doppio acquisto, la priorità è il centravanti. Un centravanti possibilmente forte e giovane. Talentuoso, quindi costoso. I nomi che circolano non fanno sognare ma per una volta meglio investire sul talento da valorizzare anziché sull’usato sicuro da sfruttare. Il piano A dell’Inter in attacco era (?) il Lukaku-ter, il piano B adesso non può essere un parametro zero pescato a caso.


Anche perché i possibili colpi a parametro zero per Inzaghi oggi sono sempre meno interessanti. E il colpo Lazar Samardzic a centrocampo esclude quello di Daichi Kamada, jolly offensivo che avrebbe (avuto) senso reinventare da mezzala offensiva, potendolo utilizzare da trequartista e seconda punta all’occorrenza. Con Samardzic a completare il centrocampo e – possibilmente – senza Correa a fare da tappo numerico in attacco, il secondo acquisto offensivo dopo il nuovo centravanti (per il momento solo virtuale, ndr) non può essere né costoso né improvvisato. Può essere solo un profilo esperto che dia garanzie, in Italia e in Europa, partendo dalla panchina. E tutte le strade portano a Tocopilla. Cile. Ciò non significa che Sanchez tornerà sicuramente ad Appiano Gentile, anzi. Significa, però, che l’idea può essere messa ai voti, valutando pro e contro del Sanchez-bis all’Inter. E i pro in questa situazione complicata superano i contro da qualsiasi prospettiva la si guardi: Sanchez in forma è ancora una garanzia in Serie A e l’ultima stagione della sua carriera in Champions League può essere uno stimolo in più per riprendere il filo interrotto bruscamente con l’Inter. I costi per una stagione sono sostenibili ma sentirsi ancora “leone in gabbia” – a 35 anni poi – non verrà preso in considerazione nell’ambiente nerazzurro.

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