Inzaghi: «Calhanoglu non sa ancora quanto è forte! Nuovo attaccante…»
Inzaghi ha parlato ai microfoni di “DAZN” al termine di Inter-Genoa, sfida valida per la prima giornata di Serie A vinta dai Campioni d’Italia con un rotondo 4-0 (vedi report). Di seguito le dichiarazioni del tecnico nerazzurro
ESORDIO DA SOGNO – Simone Inzaghi parla così ai microfoni di “DAZN” al termine di Inter-Genoa: «Io ero abbastanza sicuro della squadra, lo avevo detto anche ieri in conferenza. Li vedo lavorare dall’8 luglio con tanto entusiasmo, tanta voglia di imparare i concetti nuovi che abbiamo portato con il mio staff. Davanti ai nostri tifosi che finalmente sono tornati allo stadio, un esordio migliore non potevo desiderare. Calhanoglu? Stiamo parlando di un grandissimo giocatore, che unisce qualità e quantità. Sarebbe riduttivo parlare solo di lui, tanti avrebbero meritato di entrare. Sul 4-0 avevo il piacere di fare esordire Dumfries che ci aiuterà nel corso della stagione. Diciamo che è stato bello e piacevole vedere giocare l’Inter, non dimentichiamo che mancavano Lautaro Martinez, Sanchez, Gagliardini però ho visto lavorare Sensi tutti i giorni, ho cercato di trovargli un posto perché si allena nel migliore dei modi ed è un gran giocatore. Ho la fortuna di avere un giocatore come lui, ne ho tanti e di volta in volta sceglierò il meglio. C’è una grandissima soddisfazione ma c’è da lavorare e guardare avanti. Dobbiamo continuare a lavorare in questo modo, spensierati come siamo stati. Nuovo attaccante? Adesso è normale che sappiamo che dobbiamo completare, la partenza di Lukaku è stata inaspettata, abbiamo subito posto rimedio con Dzeko. In questi giorni la società sta valutando, da domani ci penseremo al mercato. Le qualità che dovrà avere? Possibilmente che ci facesse qualche gol importante, siamo alla ricerca di un giocatore che ci possa completare. Abbiamo Dzeko, Sanchez, Lautaro e l’attaccante che arriverà. I due ragazzi Satriano e Pinamonti si stanno allenando bene ma dobbiamo completare. Sensi è un giocatore di grandissima qualità come Dzeko e Calhanoglu. Ho trovato un gruppo buonissimo, abituato al sacrificio e il mio lavoro è stato facilitato. Ogni allenatore poi è normale che abbia le proprie idee e i propri concetti ma i ragazzi lavorano con grande applicazione e concentrazione. Io penso che Calhanoglu è stato un giocatore voluto, Marotta e Ausilio erano già al lavoro. Tutti gli anni che l’ho incontrato mi ha creato sempre problemi, qui si è ambientato subito bene. Secondo me ha ancora margini di crescita, è ancora giovane e neanche lui sa quanto è forte. Cosa ho provato oggi? Ad essere sincero devo dire che l’emozione più grande è stata quando siamo arrivati con il pullman perché abbiamo giocato per un anno e mezzo senza pubblico. Arrivare qui con la gente che cantava è stata davvero l’emozione più grande di oggi».