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Calhanoglu e l’Inter, storia da romanzo: il viaggio dell’eroe neroblu

Hakan Calhanoglu che vince lo Scudetto della seconda stella con l’Inter è più di una semplice storia. È un vero e proprio romanzo, che potrebbe dar vita a un film magnifico. Un autentico viaggio dell’eroe – anzi, idolo neroblu – che segue tutti i crismi letterari del genere.

SOGGETTO PRONTO – Riavvolgendo il nastro degli ultimi tre anni di storia dell’Inter, una buona porzione di essa ha il volto di Hakan Calhanoglu. Non solo per la sua centralità crescente nella squadra che arriva a vincere uno Scudetto leggendario, che vale la storica seconda stella per i nerazzurri. Ma anche – e soprattutto – per tutto ciò che c’è stato in mezzo. Una serie di momenti e di eventi che arrivano a comporre il soggetto non tanto di un romanzo di formazione, quanto di un vero e proprio viaggio dell’eroe. Un’odissea tra vette e cadute, gioie fugaci e difficoltà estreme, che mette a dura prova il protagonista. E con alcuni punti che arrivano a toccare le vette de Il Conte di Montecristo, capolavoro di Alexandre Dumas. Fino al più dolce dei finali. E allora ripercorriamo il romanzo di Calhanoglu in maglia Inter, che parte però con colori diversi.

Calhanoglu-Inter, un’operazione impossibile da pensare

PROLOGO – A prescindere dagli approcci accademici, il viaggio dell’eroe inizia con la descrizione del contesto in cui si muove il protagonista. E nel caso di Calhanoglu partiamo dalla fine del campionato 2020/21, quando lui è numero 10 del Milan di nome ma non di fatto. Un talento incompiuto che a 27 anni sembrava non aver mantenuto le promesse di inizio carriera, che spinsero i rossoneri a pagarlo 22 milioni di euro per portarlo in Italia dal Bayer Leverkusen nel 2017. E dopo quattro stagioni sostanzialmente grigie, con 32 gol in 172 presenze ma nessuna di queste in Champions League, e una bacheca ancora vuota, il turco è un giocatore verso cui i tifosi del Milan provano più insofferenza che entusiasmo. Una spirale di negatività da cui Calhanoglu decide di tirarsi fuori nel più dirompente dei modi, dando via al primo capitolo di questa storia.

SALTO DEL NAVIGLIO – Per dare una sterzata alla propria carriera, Calhanoglu sceglie di non rinnovare col Milan e di passare all’Inter a giugno 2021. Preferendo così vestire i colori dei Campioni d’Italia in carica senza far entrare un singolo euro nelle casse rossonere. Il turco non è il primo a passare da una parte all’altra del Naviglio di Milano, ma l’averlo fatto a parametro zero dopo lo Scudetto appena vinto dai nerazzurri suona come uno sgarbo inaccettabile per i tifosi del Milan, che giurano odio eterno verso l’ex numero 10. Che di questo sceglie di non preoccuparsi, concentrandosi sulla nuova, insperata, vita, iniziando un’avventura alla ricerca del lieto fine.

Ascesa e declino in pochi mesi

CHI BEN COMINCIA – L’avventura di Calhanoglu all’Inter inizia nel migliore dei modi. Con il primo gol che arriva dopo 14 minuti in nerazzurro (Inter-Genoa 4-0)*. Seguono alcune prestazioni di rodaggio, fino alla prima vera soglia da superare per il nostro eroe: il primo derby con una maglia diversa. Che arriva il 7 novembre 2021, con il calendario che vede il Milan come squadra di casa. Un beffardo segno del destino, come si confà ai migliori thriller. E anche qui Calhanoglu risponde a modo suo: ossia trasformando il rigore del momentaneo vantaggio proprio davanti ai suoi ex tifosi. Un finale perfetto per il primo atto di questo viaggio, in cui l’eroe (oggi idolo) neroblu Calhanoglu non ha la minima contezza di quanto il passato tornerà a tormentarlo nelle pagine di questo romanzo.

SCELTA GIUSTA – Dopo quello nel derby, Calhanoglu segna 4 gol nelle successive cinque partite. Tra cui uno olimpico, direttamente da calcio d’angolo, in casa della Roma. Prestazioni che ai tifosi dell’Inter bastano per offuscare il suo passato rossonero, e che permettono alla squadra di dare seguito al sogno: bissare il successo dell’anno precedente vincendo lo Scudetto numero venti, quello della seconda stella. Calhanoglu e l’Inter si avvicinano alla “caverna più profonda” (un tema cardine del viaggio dell’eroe) per affrontare la sfida decisiva: battere il Milan nel derby di ritorno, in programma il 5 febbraio 2022, volando a +7 in classifica. Tuttavia lo sceneggiatore di questa storia è molto bravo, e rifiuta a tutti i costi un lieto fine quasi scontato. Esagerando però con i colpi di scena.

CADUTA AGLI INFERI – Non solo l’Inter perde quel derby. Perde pure lo scudetto, arrivando dietro al Milan di soli due punti. Si compie così la beffa suprema per Calhanoglu, che vive il più buio degli incubi. Una pagina nera che fa venir voglia di chiudere il romanzo e nasconderlo sulla mensola più alta della libreria. Passato all’Inter per vincere il primo Scudetto in carriera, non solo fallisce nell’intento, ma soccombe in favore proprio del più archetipico degli antagonisti, la sua ex squadra. Con gli ex compagni che durante i festeggiamenti sublimano la vox populi, insultando pesantemente l’ex compagno traditore. Ma Calhanoglu reagisce come Edmond Dantès: segna tutto senza dimenticare nulla, continuando a nutrirsi della speranza di potersi prendere una rivincita, prima o poi. E non dovrà attendere neanche troppi mesi.

“Non ti curar di loro, ma guarda e passa”

VIA DEL RITORNO – Nella stagione successiva il nostro protagonista affronta la sua avventura passando attraverso un momento di trasfigurazione. E questo momento ha una data precisa: 4 ottobre 2022. Quando Calhanoglu sostituisce Marcelo Brozovic in cabina di regia contro il Barcellona. In una partita estremamente decisiva per il futuro dell’Inter e del suo allenatore. Una partita in cui Calhanoglu sorprende tutti, interpretando alla perfezione un ruolo per lui completamente inedito, e firmando il gol che vale la vittoria finale. Nel momento in cui il suo destro impatta il pallone al limite dell’area, pochi secondi prima dell’intervallo, avviene una vera e propria catarsi, che cambia drasticamente la trama degli eventi successivi. Fino al 18 gennaio 2023, quando Calhanoglu alza in faccia al Milan la Supercoppa Italiana, dopo un 3-0 per l’Inter senza storie. Si può quindi parlare di lieto fine? Ovvio che no.

RESURREZIONE – Dopo quella vittoria Calhanoglu sceglie di non rispondere alle facili provocazioni, evitando di restituire agli ex tifosi la bile accumulata vedendoli festeggiare qualche mese prima. Testa bassa e lavorare, inventandosi una seconda carriera come regista di centrocampo, con lo stesso obiettivo in mente: vincere lo Scudetto, vincerlo con l’Inter. Servirà ancora qualche capitolo, ma nel frattempo il destino ha comunque in serbo un altro premio per Calhanoglu (oltre ai 4 trofei già conquistati). Perché gli dei del pallone giocano benissimo le proprie carte, facendo capitare un derby tra Inter e Milan in semifinale di Champions League, vent’anni dopo la prima (e unica) volta. I nerazzurri vincono entrambe le gare, vincendo il quarto derby di fila (senza mai subire gol) e sublimando il proprio dominio sui rivali. L’antagonista è quindi finalmente sconfitto? Assolutamente no, lo sapete già. Il meglio deve ancora venire.

Il finale più incredibile (e logico) di sempre

L’HYPE SALENeanche il derby del 5-1 del 16 settembre 2023, in cui Calhanoglu segna ancora, è sufficiente per il turco. Che in estate poteva addirittura andarsene in altri lidi, lasciando questa storia senza un finale come una serie tv che va troppo per le lunghe. E invece no, Calhanoglu rimane e accetta senza obiezioni di diventare il perno del centrocampo nerazzurro. Ricevendo nel frattempo il marchio di approvazione dei tifosi, che gli dedicano un coro che raffigura perfettamente il suo redemption arc con l’Inter. Una lirica proveniente da un poema cavalleresco che dà la carica a Calhanoglu per affrontare l’ultima battaglia, la più ardua.

FINALE PERFETTO – Forte della spinta di tutto il popolo nerazzurro, Calhanoglu vive la miglior stagione della sua carriera, siglando 13 gol in campionato. Superando così le reti in Serie A segnate col Milan, un dettaglio di contorno che aggiunge epica al capitolo finale. In cui non solo Calhanoglu vince lo Scudetto da MVP assoluto del campionato. Ma lo fa nel migliore dei modi, in un climax finale che neanche il più ottimista dei tifosi nerazzurri avrebbe potuto sognare. Perché alle 22.43 del 22 aprile 2024 il viaggio del nostro eroe si conclude con l’Inter che vince lo Scudetto, quello della seconda stella, in faccia al Milan. Facendo apparire sullo schermo la parola “Fine”, mentre in sottofondo si sente sfumare il coro “Chi non salta rossonero è” intonato proprio da Calhanoglu. Un film meraviglioso che i tifosi dell’Inter sarebbero felici di guardare. Dopo aver avuto l’immensa fortuna di viverlo.

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