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Inter, altri big ai saluti in estate? Una strategia da definire per limitare l’impatto

L’Inter dovrà per forza cedere un big in estate? No, sebbene questo sia il timore che accompagna i tifosi nerazzurri nelle ultime sessioni di mercato. Ma, con una strategia chiara, si possono assorbire eventuali nuove cessioni.

L’ANSIA CRESCE – La stagione dell’Inter non è ancora finita, ma per certi versi è obbligatorio proiettarsi già alla prossima. Questo è quantomeno ciò che deve fare la dirigenza. Perché la stagione 2023/24 deve già essere in corso di programmazione. Onde evitare di muoversi sul mercato in modo poco oculato, lasciando che siano gli eventi esterni a dettare l’agenda. Pertanto sono da condurre già ora tutte le valutazioni sull’attuale rosa a disposizione di Simone Inzaghi. Definendo sin da queste settimane come comportarsi nei confronti dei pezzi grossi della squadra.

QUALITÀ DA MANTENERE – Nelle ultime stagioni, i tifosi dell’Inter hanno dovuto salutare diversi big della rosa. Considerando che l’Inter non incasserà nulla dal PSG per Milan Skriniar, e che sembra necessario realizzare il famoso attivo da 60 milioni sul mercato, chi sarà a salutare i colori nerazzurri in estate? I tifosi dovranno per forza accettare l’addio di un altro titolare? Queste domande non hanno una risposta chiara ad oggi. E, se anche queste fosse affermativa, non è detto che non possano esserci dei benefici. Basta “semplicemente” programmare il tutto in anticipo. A partire dal blocco centrale da non scalfire.

Inter, partiamo dai rinnovi per costruire la base del futuro

RINNOVI NECESSARI – In ognuna delle ultime stagioni, la società nerazzurra ha prolungato i contratti di alcuni dei giocatori di maggior valore. E così si dovrà fare anche nelle prossime settimane. A partire da quelli che sono i perni della colonna vertebrale dell’Inter. Se il rinnovo di Hakan Calhanoglu sembra ormai prossimo, non si dovrà perdere troppo tempo nemmeno con Alessandro Bastoni. Il difensore classe 1999 rappresenta il presente e il futuro della retroguardia nerazzurra. E questo status di pilastro va riconosciuto. Cementata l’ossatura centrale, si potrà poi comprendere come comportarsi con gli altri nomi grossi dell’undici nerazzurro. Trasformando il rischio di perdere un big in un’opportunità.

Gli addii da programmare, se si vuole rifondare

SITUAZIONI DA VALUTARECome dicevamo, alcuni profili sono attualmente insostenibili per l’Inter, dal punto di vista economico. A partire da Romelu Lukaku, che guadagna 8,5 milioni di euro l’anno. E proseguendo poi con Edin Dzeko (5), Stefan de Vrij (3,8) e Joaquin Correa (3,5). E in questo calderone ci finisce anche Marcelo Brozovic (6 milioni l’anno), che ha saltato metà della stagione in corso. Gli eventuali addii di questi giocatori (alcuni dei quali porterebbero denaro in cassa, vedi Correa e Brozovic) non si possono escludere a priori. Ma ciò che deve fare la dirigenza è muoversi già ora per minimizzare le perdite. Trovando profili più giovani ed economicamente convenienti.

DIFESA DA RICOSTRUIRE – L’eventuale addio di de Vrij complicherebbe la situazione in difesa, dove rimarrebbe il solo Bastoni. Al netto del possibile riscatto di Francesco Acerbi, che però ha 35 anni. Quindi è necessario operare rapidamente per rifondare il reparto che perderà anche Skriniar, sempre a zero. Se invece si vuole trattenere l’olandese, non si può ovviamente elargire lo stesso stipendio. E qui anche il numero 6 dovrà mettersi una mano sul cuore, consapevole di non garantire più il rendimento di un tempo.

CUORE DA RINFORZARE – A centrocampo, invece, è da valutare attentamente la situazione di Brozovic. Considerando che vi sono già Calhanoglu (prossimo a guadagnare 6 milioni l’anno) e Barella (4,5) come punti fissi. Certo, i 3,8 milioni d’ingaggio di Henrikh Mkhitaryan (classe 1989) pesano più dei 6 del croato, in proporzione. Ma il prossimo anno per l’armeno sarà l’ultimo a Milano. E l’addio del numero 77 libererebbe molto più margine salariale. A patto di credere di più in Kristjan Asllani, e di trovare un profilo meno costoso sul mercato (non Franck Kessié, quindi).

CENTRAVANTI CERCASI – Diversa la situazione, infine, in attacco. Dove il futuro di Lukaku terrà ancora banco. È bene però considerare i limiti anagrafici (solo Lautaro Martinez under 27) e fisici (Correa e lo stesso Big Rom) del reparto offensivo. Dove per Dzeko valgono le stesse condizioni di de Vrij. E dove Lukaku non è sostenibile – alle condizioni di oggi – nel medio-lungo periodo. Se dovesse mancare l’intesa col Chelsea per trattenerlo, ben venga l’addio. Purché venga sostituito con un profilo più futuribile (ad esempio Marcus Thuram). E non con una soluzione temporanea, come fu Dzeko nell’estate 2021. La rifondazione è possibile, purché fatta seguendo i canoni corretti. Ossia ricostruendo la competitività dell’Inter a lungo termine.

Inter, serve programmare in vista dell’estate. Anche a costo di rifondare

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