Bergomi: “Difficile pensare al calcio. Taglio stipendi? Una convinzione”
In un momento difficile come quello che sta attraversando l’Italia, pensare al calcio viene difficile. Lo ha dichiarato Giuseppe Bergomi, ex capitano dall’Inter, commentando l’atteggiamento dei presidenti di Serie A in questi giorni. Ai microfoni di “TMW Radio”, l’ex campione del mondo esprime anche il suo pensiero sui calciatori di oggi, e sull’eventualità di decurtare i loro stipendi.
ESEMPIO POSITIVO – In questo momento di difficoltà legato al Coronavirus, tanti calciatori stanno compiendo gesti importanti, di solidarietà e beneficenza. Ci tiene a sottolinearlo Giuseppe Bergomi, ex calciatore e capitano dell’Inter. Queste le sue parole: «Tante volte i calciatori sono bistrattati. Sentivo ieri di El Shaarawy: sta facendo solidarietà e beneficenza allo Spallanzani e in Liguria, nel suo paese. Tanti calciatori hanno fatto gesti importanti: da questo punto di vista, complimenti. Spesso i calciatori sono gli ultimi ad essere ascoltati. I ragazzi di oggi hanno personalità e intelligenza, vanno ascoltati».
POLEMICHE STERILI – Bergomi non riesce a commentare le diatribe in corso tra i presidenti della Serie A, in merito alla ripresa del campionato. La sua opinione: «Mi risulta difficile pensare al calcio. Aspetto ogni giorno le 18 quando arriva il bollettino delle vittime. Le dichiarazioni le lascerei stare: la cosa importante è la vita delle persone».
TAGLIO STIPENDI – Bergomi esprime poi il suo parere sul taglio degli stipendi dei calciatori, soluzione che sta trovando sempre più spazio sul panorama calcistico. Ecco le sue parole: «Se si dovesse proporre un taglio di stipendi in Serie A, secondo me trovi un’adesione del 100% dei calciatori. Poi ci sono le categorie inferiori, e lì girano diverse cifre, vanno tutelate».