Inter già sotto assedio e (ancora) la Serie A non è nemmeno ricominciata
L’Inter di Conte si sta preparando per il ritorno in campo. Prima la Coppa Italia, poi riparte la Serie A. Eppure non si sono mai fermate le polemiche, che nelle ultime ore incalzano sempre di più. Nel mirino tutto l’ambiente nerazzurro, dai dirigenti ai calciatori
POLEMICHE IN CORSO – La classifica di Serie A vede la Juventus al primo posto, seguita dalla Lazio. E poi c’è l’Inter. In attesa della ripresa ufficiale del campionato, però, c’è una classifica in cui l’Inter è prima senza rivali. Quella delle polemiche (inutili). Sulla Coppa Italia e le minacce (infondate) di schierare la Primavera si è già detto abbastanza. Ora, oltre al chiacchierato “nuovo” calendario, in cui la squadra di Antonio Conte giocherà praticamente sempre dopo le due rivali scudetto (come già previsto prima dello stop a causa degli impegni europei, ora posticipati ad agosto), tiene banco il mercato. E non solo quello. A meno di due settimane dalla prima partita ufficiale dopo lo stop, l’Inter si prepara a vivere un altro periodo surreale (per altri motivi). Bisogna armarsi di pazienza e ignorare tutto ciò che può essere ignorato. La strategia scelta dalla società è proprio la seguente, anche se ogni giorno ne esce una. La prossima sarà un’estate caldissima. Già.
TUTTI CONTRO (UNO) – L’ultima perla arriva da Roma, dove nel mirino è finito Alessandro Antonello (vedi articolo). Si attacca Beppe Marotta con una fake news per colpire il suo collega di scrivania. E che dire di Piero Ausilio? Va in TV a dire che Lautaro Martinez può andare via solo in caso di pagamento della clausola rescissoria, ma ogni due ore esce un aggiornamento di mercato che vede l’argentino già a Barcellona. E per una cifra più bassa. Ausilio dice che Timo Werner non arriverà all’Inter, ma per qualcuno il tedesco è sempre più vicino proprio come erede di Lautaro Martinez. E che dire di Christian Eriksen? Ecco. Se l’obiettivo è destabilizzare l’ambiente, la strada è tutta giusta. Ma forse ci si dimentica che Marotta e Conte ormai hanno creato un bunker per rispedire ogni minaccia mediatica al mittente. In attesa che parli (solo) il campo. Finalmente.