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Lukaku: «Infortunio? Tendine rotto! Con Inzaghi grande rapporto»

Romelu Lukaku ha concesso una lunga intervista a Matteo Barzaghi (qui la prima parte). Queste le sue parole trasmesse da Sky Sport 24

SPOGLIATOIO – Lukaku parla dei suoi momenti difficili e delle persone che gli sono state accanto e del clima nello spogliatoio dell’Inter: «Mia madre, sicuramente e mio figlio. Clima nello spogliatoio? Niente è cambiato. Adesso devo arrivare con una testa senza problemi, loro lo fanno perché sanno che se mi attacchi c’è sempre la reazione e poi vado a duemila. E un gruppo competitivo, ma per amicizia ed è una cosa unica nel calcio. Siamo cresciuti insieme, abbiamo vinto insieme. È una bella cosa».

MERCATO – Lukaku parla del suo inizio di stagione con l’Inter: «Gol al Lecce? Ho pensato, uno ora andiamo al secondo (ride, ndr). Era un bel motivo, anche vincere. Ricordo il gol di Denzel, come la squadra ha esultato insieme. Il mio è stato il primo gol del campionato, ma quello di Dumfries è quello che ci ha fatto vincere. Siamo andati tutti per esultare, lì si vede che la squadra è unita. Ritorno a San Siro? Quando sono entrato in Champions cLEague contro il Viktoria Plzen, perché c’era mio figlio ed ha visto come papà ha fatto gol. Lui è un grandissimo tifoso dell’Inter, è l’unica cosa che ha conosciuto da 9 mesi ad oggi. Dopo la partita averlo visto è stato bello. Le scuse dopo il gol? Loro mi hanno dato l’opportunità di essere il Lukaku di oggi, prima facevo tanti gol ma mancava quel pezzo per essere lì. Adesso non voglio dire di essere già a quel livello, però l’Inter mi ha dato l’opportunità e questo mi fa capire che rimarranno sempre nel mio cuore. Però la storia non è ancora finita, dobbiamo lavorare di più. Speriamo di raggiungere qualche altro trofeo nel percorso».

INFORTUNIO – Lukaku parla del suo infortunio: «Era un infortunio veramente grave, più grave del previsto. Il tendine del flessore era rotto. Normalmente io torno velocemente, io però avevo la sensazione che le cose non andassero bene. E stata la prima volta per me in tredici anni che ho mancato tante partite. Se vieni a casa mia io ho tutto per recuperare velocemente. Questa volta non sono riuscito, sono andato al Mondiale con due allenamenti in quattro mesi e poi c’era delusione dopo la Croazia. Ma mi sono detto subito di non essere al 100%. Mi sono detto di riposarmi e ripartire da zero. Poi sono tornato a Milano, mi hanno massacrato giustamente per 10 giorni. Ora ho voglia di tornare in campo. Facciamo parlare il campo, vediamo».

BELGIO – Lukaku parla del suo rapporto con Henry e lo indica come prossimo CT del Belgio: «Per me lui è il prossimo allenatore del Belgio. Ha il rispetto di tutti i giocatori, ha vinto tutto e sa allenare e che sa cosa dobbiamo fare per arrivare lì. Conosce la squadra, lo staff, il campionato. Per me è lui il nuovo CT. Poi non so chi prenderanno, ma io penso che non dobbiamo reiniziare da zero. Dobbiamo continuare come abbiamo fatto, ma dobbiamo vincere. E lui vuole farlo. Ed io penso che la Federazione voglia prendere un allenatore che voglia ripartire da zero».

RAPPORTO – Lukaku parla del suo rapporto con Inzaghi: «Lui sa come stimolare i giocatori. Ha trovato lo stimolo, quel punto per far trovare il leone dentro di me. Ogni tanto mi provoca e c’è sempre la reazione. Questa è una bella cosa, abbiamo una bella relazione. Lui sa che lo stimo al livello personale e al livello di allenatore».

MOMENTI – Lukaku parla delle riunioni fra i calciatori di inizio stagione e della ripartenza dopo un inizio difficile: «Le riunioni sono stati un punto di svolta. Si vedere che tutti avevano questa voglia di far bene per la squadra e per se stessi. Siamo qui all’Inter per vincere e fare buone cose in campo. Non ci sono alibi, noi dobbiamo fare le cose per questa squadra e dare il massimo per il tuo compagno. Contro il Barcellona abbiamo dimostrato di essere più squadra, che tuti lavorano per la squadra. Dobbiamo continuare così: due anni fa tutti correvano ed abbiamo vinto. Lo abbiamo visto anche al Mondiale: anche l’Argentina, anche la Francia. Ci siamo allenati su tanti moduli per giocare e siamo adattati ad ogni situazione»

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