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Dumfries-Theo Hernandez, quando lo sfottò ritorna. Ma con una (grande) differenza

Dumfries è stato tra i grandi protagonisti della festa scudetto dell’Inter, purtroppo anche per uno scivolone alquanto evitabile ma di cui se ne sta parlando anche troppo. Lo striscione esposto sul bus scoperto, che raffigurava Theo Hernandez in versione cagnolino al guinzaglio, verrà punito ma sfugge una differenza tra l’olandese e gli avversari

DIFFERENZE – Denzel Dumfries si è lasciato un po’ trascinare dall’euforia post scudetto dei tifosi, esponendo uno striscione di gusto discutibile contro Theo Hernandez. L’olandese e il francese in più di un’occasione hanno dimostrato di mal sopportarsi, fino all’episodio del derby del 22 aprile, quando entrambi hanno rimediato un cartellino rosso. Insomma, un derby nel derby come accade da sempre in pratica. L’esterno nerazzurro ha certamente sbagliato, soprattutto alla luce di quanto successo due anni fa, con i rossoneri incapaci di festeggiare lo scudetto senza offendere a ripetizione gli avversari, Hakan Calhanoglu in primis. Ma c’è una differenza tra lo sfottò di Dumfries e quello dei milanisti.

Dumfries, lo sfottò contro Theo Hernandez non andava fatto ma c’è una differenza con gli avversari rossoneri

L’opinione pubblica sullo sfottò di Dumfries si divide: c’è chi parla di normali schermaglie calcistiche e chi condanna il gesto senza se e senza ma. Non intendiamo dare ragione all’una o all’altra parte, ma ci limitiamo a sottolineare una differenza, alquanto sostanziale. Dumfries ha sbagliato, lo striscione lo ha esposto forse pochissimi minuti e il giorno dopo ha chiesto scusa per quanto accaduto. La festa scudetto dell’Inter è poi proseguita senza altri scivoloni, all’insegna di cori dedicati alla squadra e soprattutto senza offese personali rivolte agli avversari.

La festa scudetto del Milan andò diversamente: striscioni di sfottò a Simone Inzaghi orgogliosamente esposti dalla squadra, cori offensivi rivolti a Calhanoglu e aizzati da Zlatan Ibrahimovic in persona. Magliette con dediche molto poco amichevoli indossate da Sandro Tonali e compagnia. E se Nicolò Barella ha prontamente stoppato i cori rivolti a Theo Hernandenz, nessuno dei rossoneri ha fatto altrettanto per quelli rivolti al turco. Inoltre, nessuno ha pensato all’indomani a chiedere scusa, o quantomeno non lo ha fatto pubblicamente. Dumfries sì e gli fa onore. Gli errori possono capitare a chiunque, ma rendersene conto in tempo fa la differenza.

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