Longhi: «Mourinho ripete quanto già fatto all’Inter. Juventus? Incapacità»
Lunedì di commento dei temi legati all’undicesima giornata di Serie A, nonostante ancora non sia finita perché ci sono due posticipi. Longhi parla della vittoria della Juventus a Firenze e ricorda una strategia usata da Mourinho ieri e ai tempi dell’Inter.
RIPETIZIONE – Nel suo intervento su Radio Sportiva, Bruno Longhi parla di Roma-Lecce: «Romelu Lukaku è questo. Ci può stare la partita di Milano, peraltro in una situazione dove non è stato sorretto minimamente. Lukaku non ha bisogno di dimostrare niente. Lo ha dimostrato quando è stato a Milano, risultando decisivo per lo scudetto dell’Inter. E anche José Mourinho ha fatto una cosa che faceva quand’era all’Inter: la Mourinhata. Ossia quella sorta di schema quando non hai schemi. Dentro tutti, più attaccanti hai più ne metti: questo era andato bene ai tempi dell’Inter, non puoi riproporlo dal primo minuto ma è lo schema del “chi salvi si può”. Credo sia solo di Mourinho: sono pochissimi quelli che rischiano tre attaccanti più Paulo Dybala quando devi recuperare. È una sorta di all-in, che però porta alla vittoria».
IL PARAGONE – Dopo Mourinho, Longhi mette a confronto prima e seconda in classifica, con differenze anche da questa giornata: «L’Inter ha iniziato un po’ soffrendo con l’Atalanta, però sullo 0-2 la partita era in discesa. Poi c’è stato quel gol particolare che ha rimesso in gioco l’Atalanta, però sulla Juventus dopo la partita di ieri dobbiamo solo pensare che ha messo in classifica tre punti. La Juventus ha messo in campo la sua incapacità di essere alla pari sul piano del gioco, ma nel calcio può anche bastare così. Partite di ieri dobbiamo valutarle da vari punti di vista: il tifoso, contento dei tre punti, i titoli geopolitici e la critica che deve domandarsi se questo calcio della Juventus ha una logica».