Sensi, da risorsa a problema. I numeri delle sue stagioni all’Inter
Sensi rimane un’incognita e potrebbe presto diventare una grana da risolvere per la dirigenza dell’Inter in questo mercato estivo. Il centrocampista nerazzurro viene da stagioni parecchio tribolate dal punto di vista degli infortuni e bisognerà presto decidere il suo futuro.
PRESENTE – La stagione di Stefano Sensi è difficile da descrivere, in quanto praticamente non è esistita. L’Inter non ha quasi mai potuto contare su di lui e, quando l’ha fatto, è stato a sprazzi. 18 presenze in Serie A, 21 totali in stagione, nessuna di 90 minuti. Poco più di 600 minuti giocati, 0 alla voce gol e assist. La qualità del centrocampista di Urbino non si discute, è sotto gli occhi di tutti. È la stessa che l’ha portato a brillare al Sassuolo e a essere grande protagonista anche nei primi mesi all’Inter e in Nazionale. Ma i tempi infiniti di recupero e le continue ricadute hanno vanificato quanto di buono fatto fino a quel momento. L’ultimo problema in ordine temporale è quello che gli ha impedito di partecipare alla spedizione dell’Italia di Roberto Mancini agli Europei (vedi articolo).
PASSATO – L’avvio della stagione 2019/20 agli ordini di Antonio Conte ci aveva mostrato un talento dalle giocate sopraffine. Abile sia a cucire il gioco che a finalizzarlo, in grado di saltare il primo pressing con la sua tecnica e la sua agilità. Poi dall’infortunio occorso nella gara contro la Juventus a ottobre, è iniziato un calvario infinito per Sensi. 19 presenze, solo 12 in campionato nella scorsa stagione e 5 minuti complessivi nella cavalcata dell’Inter in Europa League. 1000 minuti totali in tutte le competizioni. A livello realizzativo non era andata male, merito dell’ottimo avvio di stagione: 3 gol e 4 assist. Il resto della stagione invece è stato da dimenticare.
FUTURO – L’Inter deve necessariamente porsi delle domande su Sensi. Il suo nome è stato tirato in ballo anche come soluzione interna per la sostituzione di Christian Eriksen. Ma vanno fatte valutazioni approfondite perché altrimenti si rischia di lasciare ancora scoperto il ruolo come avvenuto nelle scorse stagioni. Cederlo non appare semplice. Innanzitutto perché si va verso quello che sembra un mercato di “vacche magre” per tutte le società italiane. Poi pensare di trovare qualcuno che investa una cifra importante su un giocatore che dà poche garanzie fisiche sembra utopia al momento. Le ipotesi di un prestito o di qualche scambio (vedi articolo) sembrano lontane e poco praticabili. L’Inter potrebbe (o dovrebbe) provare a recuperarlo, affidandolo alle sapienti mani di Simone Inzaghi e del suo staff. Al momento, vista la situazione generale, sembra l’unica strada percorribile. Sapendo i rischi che corri, ma anche cosa potresti avere in casa se riuscissi nell’impresa.