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Inzaghi, dov’è la vecchia “pazza” Inter? Ecco i problemi del tuo declino

Il declino di questo nuovo corso dell’Inter targato Simone Inzaghi è ormai evidente. I risultati lo dicono, i dirigenti riflettono e i giocatori lo dimostrano in campo. Tante domande, poche risposte su questo “down” improvviso.

I NUMERI – Ogni singolo aspetto e dettaglio di questa stagione condanna l’operato di Simone Inzaghi. La Champions League non può essere la scusa di questo andamento in campionato, così come gli infortuni che tutti hanno patito e superato. I problemi non sono nati contro la Juventus: prima di domenica i dati erano comunque sconfortanti. 5 sconfitte in Serie A, 2 in Europa, ma ancora più preoccupanti sono i gol subiti e l’estrema sofferenza della squadra in trasferta e negli scontri diretti. I giocatori non hanno affatto superato il periodo buio di inizio stagione, c’è un fil rouge che lega le sconfitte contro Lazio, Milan, Udinese, Roma e Juventus. 13 reti subite in queste cinque partite, 0 punti ottenuti. Nelle stesse partite nel girone di andata della scorsa stagione sono arrivati 8 punti. I problemi non sono pochi, Inzaghi evita di parlarne con la stampa e questo rende nervoso l’ambiente nerazzurro. I dirigenti cominciano a puntare i piedi, la proprietà non è felice dei risultati. Arrivare fuori dalle prime quattro in classifica sarebbe un disastro non solo sportivo, ma soprattutto economico per l’Inter.

Inter, i motivi del tuo declino con Inzaghi

VECCHI PARAGONI – A questo punto della stagione nel primo anno di Inzaghi l’Inter aveva 4 punti in più e di certo non c’era alcuna paura di uscire dalla zona Champions League. Le differenze sono agli occhi di tutti e i problemi anche. Non c’è più l’intraprendenza e il dribbling garantito da Ivan Perisic, non c’è l’equilibrio che ha permesso di essere per molto tempo la migliore difesa del campionato, non ci sono i gol importanti negli scontri diretti, non ci sono mordente e grinta per superare i test più difficili. L’Inter non rimonta più gli svantaggi, cade inesorabilmente dopo essere andata sotto, non dà mai segnali di reazione (vedi articolo). La “pazza” Inter non esiste più, le vittorie di cuore non arrivano. Non ci sono leader emotivi, né tecnici. L’allenatore, per finire, non è in grado di dare tranquillità, di cambiare modo di giocare, di adattarsi alle caratteristiche dei suoi giocatori. Tutto ciò sta portando ad un lento e lungo declino che mai ci si sarebbe aspettati dopo la campagna acquisti di quest’estate. Gli sforzi per trattenere Bastoni e Skriniar o per prendere Lukaku e il vice-Brozovic, Kristian Asllani. La stagione estiva non è stata negativa, perché quindi questa caduta? Inzaghi continua a non rispondere, la dirigenza è legittimata a pensare a un futuro senza di lui?

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