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Marotta: «Inter, difendere lo scudetto! Lautaro Martinez calo momentaneo»

È Marotta a metterci la faccia all’indomani della sconfitta per 0-2 dell’Inter col Sassuolo. L’Amministratore Delegato dell’area sportiva, peraltro fresco di rinnovo (vedi articolo), ha commentato il momento a Sky Sport.

REAZIONE IMMEDIATA?Giuseppe Marotta si espone dopo Inter-Sassuolo: «Preoccupato? Ci sono momenti, nella vita e nello sport in particolare, in cui bisogna essere consapevoli di soffrire. Questo è un momento in cui stiamo soffrendo, ma dobbiamo avere la forza e la determinazione di continuare con la fiducia del percorso fatto finora in stagione. La classifica è di grande riguardo, ricordo che abbiamo una partita in meno, abbiamo vinto la Supercoppa Italiana e il gioco è molto bello e spettacolare».

IN CALO – Marotta analizza cosa non ha funzionato in questo inizio di 2022: «Innanzitutto noi non vogliamo coltivare la cultura dell’alibi. Sapevamo che questi mesi di gennaio e febbraio erano i più difficili della stagione, per una concomitanza di impegni. Dal 12 gennaio a oggi abbiamo disputato nove partite contro squadre di altissimo livello: non dev’essere un alibi, dobbiamo continuare il campionato da protagonisti. Dobbiamo continuare e sapere che questa stagione ce la giochiamo nell’ultimo chilometro».

FIDUCIA AL TECNICO – Marotta parla di Simone Inzaghi: «Le garanzie sono quelle di un professionista molto preparato, che sta seguendo gli input dati dalla società a inizio stagione. Al di là della défaillance di ieri, una sconfitta meritata che ci deve dare lo spunto per fare tesoro, dobbiamo tenere la consapevolezza in noi stessi. Questa credibilità te la dà solo l’allenatore. Bisogna avere bene in testa i traguardi da raggiungere: siamo campioni in carica, dobbiamo difendere lo scudetto e ottenere la seconda stella».

IN DIFFICOLTÀ – Marotta si sposta su Lautaro Martinez: «L’ha sottolineato nel post gara Inzaghi, che è un esperto di attaccanti, e lo ribadisco anche io che ci sono dei momenti di alti e bassi. È un ragazzo di venticinque anni, che ci fa vedere di applicarsi in settimana. Manca l’avvenimento più importante, cioè il gol, che serve per l’autostima. È un discorso momentaneo, sta alla squadra supportarlo per fargli ritrovare la via del gol. Così può tornare a essere quel giovane campione».

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