Conte, il suo esonero sarebbe controproducente per 3 motivi
Conte pagherà il fallimento europeo con l’esonero? Ci sono almeno tre motivi per i quali la separazione sarebbe controproducente, per l’Inter.
BILANCIO – Il primo motivo per escludere un eventuale esonero di Antonio Conte è di natura economica. Ed è un ritornello che si ripete sin dallo scorso agosto, dal celebre incontro di Villa Bellini tra il tecnico e la società Inter. A libro paga è ancora iscritto il nome di Luciano Spalletti: percepirà 4,5 milioni fino al prossimo giugno. Conte ne prende addirittura 12, e il suo contratto è valido fino al 30 giugno 2022. Esonerarlo imporrebbe alla società di assumere quindi un terzo tecnico. A livello economico, l’unica scelta percorribile sarebbe una soluzione low cost, imitando quanto fatto dalla Juventus con Andrea Pirlo. Opzione che però obbliga a una profonda revisione delle aspettative. E qui sovviene il secondo deterrente all’esonero di Conte.
FIDUCIA – Steven Zhang, presidente dell’Inter, è stato esplicito qualche settimana fa. L’Inter crede fortemente nel suo tecnico, lo ha scelto per raggiungere certi obiettivi, e la fiducia è totale. Dopo anni di assestamento, Suning ha affidato la guida societaria a Giuseppe Marotta. Che, forte dell’esperienza a Torino, nell’estate 2019 ha assunto il miglior allenatore disponibile sulla piazza. La proprietà è convinta che Conte sia il tecnico giusto per riportare l’Inter dove merita. E se anche questa fiducia venisse meno, è opportuno tornare al paragrafo sopra.
ALTERNATIVE – Infine, l’ultima ragione per escludere un possibile esonero di Conte. Ammesso e non concesso che l’eliminazione ai gironi di Champions League sia percepita come un’onta inenarrabile dalla società, quali sono le alternative disponibili? Quali sono i grandi nomi di allenatori attualmente liberi di firmare con l’Inter? Il nome che sovviene è solo uno, ed è lo stesso che torna fuori ad ogni minima millantata crisi dei nerazzurri: Massimiliano Allegri. Anche lui gode di un ottimo rapporto con Marotta, che avrebbe terreno fertile nel convincere Suning a sostituire Conte con Allegri. Ma, anche qui, è necessario tornare al punto 1. Allegri, infatti, percepiva 7,5 milioni netti all’anno nell’ultima stagione alla Juventus (fonte: Calcio e Finanza).
COMPATTEZZA – Volendo quindi tirare le somme, un eventuale esonero di Conte avrebbe un rapporto costi/benefici negativo. Il vero obiettivo stagionale dell’Inter è lo scudetto, e solo la mancata vittoria di questo trofeo potrebbe far emettere un giudizio fallimentare sulla seconda stagione di Conte. Pertanto, società e allenatore si siederanno di nuovo a parlare a giugno, eventualmente. Prima di allora, proprietà, dirigenza, tecnico e giocatori dovranno fare quadrato e procedere uniti, in nome del bene comune.