Sconcerti: “Salvare 12 giornate? Conta poco! Sembra non si capisca…”
Intervenuto all’interno della rubrica a lui riservata su “Calciomercato.com”, Mario Sconcerti ha parlato del futuro del calcio ai tempi del Coronavirus
FUTURO – Queste le parole di Mario Sconcerti sul futuro del calcio nel corso dell’emergenza Coronavirus. «A me sembra che il calcio si sia stretto intorno a una discussione inutile. Il punto non è se potremmo ricominciare a giugno o luglio. Il problema è che non ci sarà mai da qui a un anno il contagio zero. Questo ce l’hanno detto tutti i virologi. La domanda allora deve uscire dal cortile, diventare complessiva. Che calcio sarà possibile giocare da qui ad almeno l’estate 2021? La chiusura ermetica delle squadre nei ritiri è una soluzione impossibile per un’intera stagione. E conta pochissimo salvare 12 giornate adesso se non sappiamo come salvare le 380 partite successive. Quello sì che significherebbe rimanere senza calcio. Condannare tutto al fallimento. Ma sembra che ancora non l’abbia capito nessuno. Gli stadi per esempio non potranno che rimanere vuoti. Convivere con il virus vorrà sempre dire annullare gli affollamenti. Parliamo di questo allora. Troviamo per favore una soluzione globale che permetta la nuova convivenza, anche rischiando qualcosa. Perché comunque rischieremo tutti, anche per strada. Ma cerchiamola ora altrimenti chiuderemo davvero e per stupidità».
Fonte: Mario Sconcerti – Calciomercato.com