Nota tattica di Ludogorets-Inter: i primi segni del vero Eriksen
“Nota tattica”, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Ludogorets-Inter parliamo di Eriksen.
DI NUOVO TITOLARE – Nell’infinita trasferta contro il Ludogorets Eriksen è tornato titolare, cosa che non succedeva da Udinese-Inter. Conte ha dato un’occasione al danese, schierato sostanzialmente insieme a tutte le seconde linee, in modo da migliorarne la condizione fisica e di saggiarne l’inserimento tecnico-tattico. Il numero 24 inizialmente ha preso le misure al contesto, ma ha finito in grande crescendo risultando decisivo e lasciando un’ottima impressione per il futuro. Quel futuro in cui proprio lui è chiamato a dare qualcosa in più a questa Inter.
COINVOLGIMENTO MAGGIORE – Questa è l’heatmap di Eriksen presa da Whoscored:
La sua zona preferita è chiaramente sul centro-sinistra. I suoi tocchi sono stati 90, secondo della squadra dietro a Godin (93). Ma la crescita del danese come riferimento del gioco è più chiara se passiamo al dato sui passaggi: sono stati 75, dato migliore tra tutti i nerazzurri (secondo Borja Valero con 74), la maggior parte da metà campo in su. Con 3 tiri è insieme a Lautaro Martinez l’interista che ci ha provato di più. I risultati vanno sottolineati: un gol, un tiro insidioso che ha costretto il portiere avversario a un grande intervento, una traversa. E pure l’angolo da cui è arrivato il rigore del 2-0 è partito dal suo destro, con una traiettoria davvero pregevole. Un netto passo avanti, pur con la necessità ancpora di migliorare la condizione fisica e pure l’intesa coi compagni, fondamentale per un giocatore tanto associativo (vedi il gol, nato da uno scambio stretto).
ROMBO NEL FINALE – Nelle ultime partite Conte nei minuti finali sta mostrando delle specie di prove tattiche (come ha detto lui stesso in conferenza post partita). La novità principale è la difesa a quattro, poi declinata sia col 4-2-3-1 che col 4-3-3. Contro il Ludogorets si è vista un’altra variante, il 4-3-1-2. In queste settimane si è letto spesso e volentieri che Eriksen renderebbe al meglio proprio come trequartista, quindi questa prova proprio nella partita in cui lui era al centro di tutto può essere vista come una mano tesa del tecnico al suo numero 24. Un’opzione in più da tenere pronta per esaltarlo al meglio.