Mudingayi: “Via dall’Inter per un motivo. Zanetti unico. Lo scudetto…”
Lunga intervista concessa da Gaby Mudingayi, ex centrocampista di Inter e Lazio, al portale online “Il Posticipo”. L’Inter di Andrea Stramaccioni, il rapporto con Antonio Cassano e Yuto Nagatomo e la corsa scudetto tra i temi toccati.
Gaby Mudingayi conserva il ricordo di un’Inter ovattata, stretta nel passaggio dall’era Moratti a quella Thohir: “Ho avuto sfortuna. Ho lavorato tanto per arrivare in una squadra di prima fascia. All’inizio giocavo e le cose stavano andando bene: eravamo secondi dopo la Juventus. Poi mi sono rotto il tendine di Achille e quando ti fai così male è difficile. Quando hai vent’anni la società ti aspetta e ti coccola perché comunque hanno investito su di te. Se ti succede invece a una certa età, diventa difficile anche per il club. Ho fatto di tutto per tornare in tempo, ma l’Inter aveva fatto altre scelte. Purtroppo ci sono rimasto poco, ma è stata colpa dell’infortunio. Ho giocato pochissimo”.
LEGAMI – L’ex centrocampista della Lazio ha pagato, come tanti altri, lo scotto del post triplete. Una squadra, e una società, decisamente confusa sul da farsi: “La stagione 2012-13 è stata difficile. Qualche anno prima l’Inter aveva vinto il triplete: alcuni giocatori importanti erano andati via, qualcuno pensava di partire. Arrivare in un ambiente così non è semplice. Dopo la vittoria del Triplete, i tifosi volevano che venissero acquistati grandi giocatori. C’era tanto vai e vieni, era difficile. Ho tanti ricordi. Uscivo spesso con Cassano, andavo spesso mangiare insieme a Yuto Nagatomo. Philippe Coutinho era un grande giocatore, come ragazzo era molto timido ma tanto rispettoso. Ho un grande ricordo del capitano Javier Zanetti. Fino ad allora io ero stato solo suo avversario. All’inizio mi aspettavo di trovare una persona chiusa che magari stava per i fatti suoi, invece Javier era il primo ad aiutare”.
BAGARRE – Mudingayi ha attraversato l’era Stramaccioni, caratterizzata da qualche picco e da tantissimi momenti di difficoltà: “Anche lui è arrivato in un momento in cui l’Inter cambiava tanti allenatori perché non riusciva a trovare la quadratura giusta. Uno come Stramaccioni che non aveva tanta esperienza ad alti livelli lo ha pagato. Doveva allenare gente di un certo spessore e magari non aveva avuto il polso giusto. Aveva buone idee, ma alla fine è crollato tutto perché non era facile allenare quella squadra. Inter e Lazio in lotta per lo scudetto? Sono due squadre con giocatori importanti e penso che possono dare fastidio alla Juve fino alla fine del campionato“.
Fonte: IlPosticipo.it – Simone Lo Giudice