Di Stefano: «Inter, 2 fattori possono far male al Milan! So per certo che…»
L’Inter e il Milan si affronteranno domani (mercoledì) a Riad nella finale di Supercoppa italiana (vedi ultime). Di Stefano, ospite negli studi di Sky Sport, parla del momento della squadra rossonera ma anche delle possibili scelte di Pioli. Di seguito le sue dichiarazioni
UMORE ALTO – Inter e Milan sono a Riad dove mercoledì alle 20 daranno vita alla finale di Supercoppa italiana. Peppe Di Stefano analizza il momento non brillantissimo dei rossoneri: «Per me il problema è stato il gol di Abraham a San Siro, non è stato Milan-Torino con tutto il rispetto per la Coppa Italia. Per me il problema è stato giocare una partita clamorosamente perfetta per 85 minuti contro la Roma e ritrovarti in otto minuti sul 2-2. Lì perdi certezze. Poi la partita partita dopo con un uomo in più non riesci a vincere e a Lecce ti assenti per 45 minuti. Qual è il mio pensiero? Che molto spesso abbiamo parlato di flessione, poi nelle partite importanti il Milan si rialzava sempre. Non so se andrà così anche in finale di Supercoppa, ma so per certo che l’umore è alto dalle parti dello spogliatoio rossonero a Riad. Non si può parlare mai di pancia piena dopo uno scudetto. Domani c’è la possibilità di vincere un trofeo, non è un Milan con la pancia piena se ritroverà identità. L’Inter ha individualità più forti, il Milan ha solo una chance per vincere, ossia giocare un grande calcio».
SCELTE E DIFFICOLTÀ – Di Stefano sposta poi l’attenzione sulle scelte di Stefano Pioli: «I centimetri dell’Inter e Calhanoglu possono mettere in crisi il Milan. Sono convinto che i centimetri di Kjaer possano essere utili, anche perché Kalulu sta vivendo una flessione, ma anche perché l’esperienza di Kjaer può essere determinante. Il Milan ha pagato a Lecce l’assenza di Tonali che ora torna dal 1′: l’unico dubbio è Kjaer-Kalulu per via dei centimetri che schiera l’Inter. Ecco perché il danese può tornare utile. I possibili trascinatori? Tonali e Leao, il primo perché rientra e il secondo perché in questo inizio 2023 ha fatto bene ma non benissimo nel senso che lui le partite le può spaccare, è un giocatore diverso dagli altri».