Interviste

Fabinho: «Inter da tre anni la più forte in Italia. All’andata meglio, noi cinici»

Fabinho ha seguito Klopp in conferenza stampa alla vigilia di Liverpool-Inter (vedi articolo). Ecco le parole del centrocampista brasiliano, alle 14.45 toccherà invece a Inzaghi e Bastoni.

CONFERENZA FABINHO – Questa la conferenza stampa di Fabinho alla vigilia di Liverpool-Inter.

Quanta voglia c’è di vincere tutti i trofei?

Vogliamo vincere il massimo di competizioni in stagione. Siamo contenti di aver iniziato con la Carabao Cup, poi quando giochi bene e vinci trofei è chiaro che si parli di chiudere la stagione con quattro titoli. Pensiamo però partita dopo partita: non è semplice conquistare due o tre competizioni. Abbiamo dovuto recuperare dalle precedenti partite, per fortuna abbiamo vinto le ultime e siamo ancora in corsa per FA Cup e Premier League. Giochiamo partita dopo partita, ovviamente al Liverpool che è un grande club vuoi vincere sempre ma dobbiamo essere concentrati sull’Inter.

Come giudica l’Inter Fabinho?

L’Inter è una squadra molto forte. Per me negli ultimi due-tre anni è la squadra migliore in Italia, non è prima in questa stagione ma sta giocando un gran bel calcio. All’andata hanno giocato meglio di noi e avuto più possibilità di segnare, per esempio la traversa. Siamo stati più cinici davanti alla porta segnando due gol: non devi pensare a tanto in partita, devi fare gol ed è questo quello che abbiamo fatto. Dobbiamo fare quello che facciamo di solito, giocare il nostro calcio e portare a casa la partita quanto prima.

A questo punto della stagione pensavate di essere ancora in corsa in tutte le competizioni?

È una cosa bella. Come ho detto prima è duro, ma tutti possono giocare la loro parte. C’è chi non ha avuto la possibilità di giocare a lungo, ma ci sono tante partite e sappiamo che il manager può contare su tutti. È stata la prima volta che ho giocato una finale domestica col Liverpool, ora siamo anche ai quarti di FA Cup ed è importante vincere trofei e arrivare alle fasi finali delle competizioni. Siamo il Liverpool, dobbiamo andare fino in fondo e serve essere pronti fisicamente e non solo.

Avete pensato ai rigori? In finale di Carabao Cup col Chelsea ti è toccato tirarne uno.

Il giorno prima ho provato il cucchiaio, eravamo io e Luis Diaz senza portiere e gli ho detto che se sarebbe successo in partita avrei fatto lo stesso. Poi è capitato e l’ho fatto davvero: quando calci un rigore così se lo sbagli non puoi presentarti nello spogliatoio, ma ce l’avevo in testa e ci sono riuscito.

È un anno che il Liverpool non perde in casa.

Ricordo che quella volta la fiducia della squadra era molto bassa. È stata l’ultima che abbiamo perso in casa, non era un buon momento però dopo quella partita le cose sono iniziate a cambiare. Dopo c’è stato il RB Lipsia in Champions League, abbiamo vinto e da lì in avanti la squadra ha cominciato a giocare meglio. In questa stagione ci sono stati altri cambi per noi, nella scorsa fin dall’inizio abbiamo avuto infortuni ed è un motivo per cui ho fatto il centrale di difesa. La cosa buona è che quest’anno ne abbiamo meno, vogliamo vincere tutte le partite e per conquistare il campionato devi mettere in campo il miglior livello di calcio.

Cos’è cambiato dal Liverpool della scorsa stagione?

Ci conosciamo meglio. Abbiamo perso dei giocatori importanti come Wijnaldum, che ha vinto Premier League e Champions League con noi, ma anche Shaqiri e Lovren. Però dopo cinque anni assieme ti iniziano a venire automatiche le cose, anche grazie al lavoro del manager e dello staff tecnico che ci stanno facendo rendere al meglio.

Fabinho, come ha visto l’ingresso di Luis Diaz a gennaio?

È qui da un mese ma ha fatto tantissimo, ritengo che sia stato il migliore in campo nella finale col Chelsea. È impressionante, molto forte: non era semplice cambiando squadra e campionato, con l’intensità che c’è in Inghilterra, ma sembra che sia qui da tempo. Sta giocando molto bene.

Alexander-Arnold sta facendo un grandissimo lavoro con gli assist.

È molto importante per noi, non solo con gli assist. Quando sembrano non esserci soluzioni trova sempre i passaggi giusti, nella parte finale di campo è in grado di cambiare la partita. Sedici assist è impressionante per un terzino, ci sono ancora tre mesi di stagione e sicuramente aumenterà questo numero. È difficile trovare un terzino destro che gioca così: sembra più un numero 10 che un terzino. Spero che continui a giocare a questo livello, può diventare uno dei migliori al mondo di sempre.

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