Milan-Inter senza fine: Pioli passa da 75′ a 25′ buoni, anche se sono 52″
Milan-Inter non può finire dopo il triplice fischio finale e forse è un bene visto che le due squadre milanesi sono tornate ai vertici della Serie A. Dopo lo 0-3 di San Siro il primo posto di Conte è meritato, anche se Pioli fatica ad analizzare lucidamente i buoni minuti rossoneri. Anzi, i secondi
DERBY INFINITO – Il Derby di Milano non è finito domenica a San Siro ma è destinato a protrarsi, probabilmente anche fino a fine stagione (se necessario). Lo 0-3 che l’Inter di Antonio Conte ha inflitto al Milan dell’ex Stefano Pioli è oggetto di analisi e contro-analisi che partono dalla tattica e sfociano nell’extra-calcistico. Senza perdere troppo tempo in chiacchiere, a distanza di tre giorni il tecnico rossonero ha ridimensionato la prestazione della sua squadra riducendo il tempo di “dominio” da 75′ (vedi dichiarazioni post-partita) a 25′ (vedi dichiarazioni odierne). Altro che 75 minuti buoni su 90. Questa versione è molto più vicina alla realtà, in cui il Milan ha avuto – nel finale di primo tempo e all’inizio della ripresa – le uniche buone occasioni per pareggiare.
52 SECONDI – Andando a giocare con i numeri, come piace fare a qualcuno, parlare di un buon Milan per 25 minuti è abbastanza corretto. Tra il finale di primo tempo e l’inizio della ripresa, la squadra di Pioli ha provato a sfruttare il momentaneo appannamento psico-fisico dell’Inter, che poi ha reagito e chiuso la partita. Il ritmo altissimo del Milan, però, si è visto solo per 52 secondi. Secondi, non minuti. Le tre occasioni respinte da Samir Handanovic sono state il climax della prestazione rossonera. Tolte quelle, rimane ben poco. Sia dal punto di vista delle chance sia dal punto di vista del ritmo. L’Inter ha meritato di vincere, anche grazie al portiere-capitano che l’ha tenuta in partita nel blackout durato meno di un minuto. Con buona pace di Pioli. Milan-Inter è finita 0-3, ora bisognerebbe guardare avanti. Ai prossimi impegni in calendario, ad esempio. Da secondi.