Inzaghi non costretto a schierare i ‘panchinari’ ma in Torino-Inter non ha scelta
Inzaghi e la pretattica in vista di Torino-Inter terranno banco nelle prossime 72 ore, anzi qualcosa in meno. La formazione migliore per la trasferta in casa granata sarà condizionata dal post-Liverpool, ma solo per quanto riguarda gli infortunati. E il risultato
“PANCHINARI” DI LUSSO – La scelta conservativo-strategica di preservare Robin Gosens ma soprattutto Edin Dzeko nel finale di Liverpool-Inter ha messo Simone Inzaghi in una posizione “scomoda” subito rientrata. La priorità dell’Inter è lo Scudetto della seconda stella. Quindi la Serie A, in arrivo nel weekend con la prima difficile trasferta di Torino, sponda granata. In Torino-Inter (vedi focus) è scontata la presenza di Dzeko in attacco al posto di Alexis Sanchez, espulso a Liverpool ma non per questo “punito” con la panchina. E sulla fascia sinistra avanza con prepotenza l’idea di far debuttare Gosens dal 1′, sebbene rinunciare a Ivan Perisic non sia facile. Nei prossimi giorni Inzaghi arriverà alla decisione definitiva, pesando bene l’importanza della prossima partita in calendario.
TRE PUNTI OBBLIGATI – Inzaghi in Torino-Inter ritroverà il miglior Nicolò Barella, assente sia all’andata a Milano sia nell’ultima doppia sfida di Champions League. Nessun dubbio nemmeno sulla sua titolarità, piuttosto sul ruolo: se non rischia Brozovic, Inzaghi riproporrà Barella davanti alla difesa? In questo caso forse una scelta c’è, ma sull’obiettivo no. A Torino, nonostante le parole nell’ultimo post-partita, Inzaghi non sarà costretto a schierare chi ha tenuto in panchina per oltre 100′ ad Anfield ma sicuramente non ha margini di scelta sul risultato. All’Inter servono i tre punti. Difficili, ma fondamentali. E per questo servirà l’undici migliore possibile, al netto delle assenze già note per infortunio (Stefan de Vrij sicuramente, Marcelo Brozovic in dubbio). I calcoli fatti da Inzaghi a Liverpool dovranno portare l’Inter ad affrontare il Torino al 200%, poco ma sicuro…