3 appunti su Lazio-Inter: Padelli, punte dormienti e una transizione veloce
La rubrica “3 appunti” pone l’attenzione su tre aspetti singolari di una partita. La prestazione di un singolo giocatore, una rete, o un dato statistico: tre cose da porre in risalto. In Lazio-Inter si notano soprattutto le incertezze di Padelli, la prestazione insufficiente dell’attacco e un ritorno delle transizioni di inizio anno.
1. PROBLEMA PORTIERE – In Lazio-Inter si assiste nuovamente alla mancanza di leadership di Daniele Padelli. Il vice-Handanovic non ha lo stesso carisma del capitano, e questo si vede soprattutto nell’incertezza degli interventi dei difensori. È su un episodio di questo genere che arriva il fallo di Stefan de Vrij, che porta al pareggio. Padelli non riesce a guidare i difensori di fronte a sé, che spesso tentano interventi disperati per sbrogliare situazioni pericolose. Una lacuna di personalità che pesa ancor di più delle incertezze sulle uscite alte, altro neo del numero 27.
2. ATTACCO FRENATO – Lazio-Inter non è stata la miglior prestazione per i due attaccanti titolari dell’Inter. Non solo Romelu Lukaku e Lautaro Martinez non hanno segnato, ma non sono mai riusciti ad impensierire (troppo) la retroguardia biancoceleste. L’unica vera occasione capita sui piedi del belga, che viene murato da un intervento miracoloso di Acerbi. El Toro, invece, non ha arroventato la difesa avversaria con la consueta grinta. Il tabellino vede anche un gol dell’argentino annullato per fuorigioco: troppo poco contro avversari spesso non irreprensibili.
3. TRANSIZIONE DI INIZIO ANNO – Nel primo tempo di Lazio-Inter si è tornati a vedere la velocità di uscita verticale ammirata nei primi due mesi di questa stagione. Le rapide triangolazioni tra Diego Godin, Matias Vecino, Marcelo Brozovic e Antonio Candreva hanno spesso aiutato la manovra a distendersi. Su una costruzione simile è nato anche il gol del momentaneo vantaggio di Ashley Young (vedi focus). Un bel segnale, viste le recenti difficoltà mostrate dai nerazzurri.