San Borja Valero protegge l’Inter ma in Germania a Conte servono i profani
Borja Valero ha vissuto un climax ascendente, discendente e poi nuovamente ascendente nel suo triennio all’Inter. I complimenti pubblici di Conte non fanno che sottolineare l’importanza di avere in rosa il classe ’85 spagnolo. Con la Serie A ormai agli sgoccioli bisogna iniziare a focalizzarsi sull’obiettivo Europa League. E sarà bagarre per una maglia da titolare a centrocampo, ma la “protezione” del n.20 non dovrà mancare
UN SANTO – La santità gliel’ha affibbiata direttamente Antonio Conte al termine di Genoa-Inter. No, non è uno sketch di Maccio Capatonda. Né una gag rubata da una pellicola di Fantozzi. E non è niente di blasfemo, si parla pur sempre di calcio. L’iperbole utilizzata dal tecnico dell’Inter per descrivere la preziosa professionalità di Borja Valero è qualcosa che fa bene a un mondo fatto di critiche, polemiche e fin troppi soldi. Trovandosi con il centrocampo dimezzato dagli infortuni e talvolta dalle squalifiche, Conte ha potuto rispolverare il centrocampista spagnolo. Sempre presente, sempre puntale quando chiamato in causa. In tutti i ruoli e con tutti i compiti tattici possibili. L’approfondimento sulla rinascita di Borja Valero è già andato in onda da queste parti (vedi focus), ora è giusto soffermarsi sul resto. Perché il messaggio di “aiuto” di Conte non può essere ignorato.
DUE ALTERNATIVE – Il contratto in scadenza, sebbene con possibilità di clamoroso rinnovo last minute (chi scrive ci crede ben poco ma è giusto riportare qualche rumor ogni tanto, ndr), dà la possibilità di scrivere una storia clamorosa. Al termine dei tre anni di Inter, da protagonista pur senza trofei, Borja Valero potrebbe avere l’ultimissima occasione per vincere qualcosa. A Milano. Anzi, in Germania, dove si giocherà la fase finale della UEFA Europa League 2019/20. Una carriera allungata proprio sul gong, come già raccontato a maggio, quando gli obiettivi stagionali erano ancora tre (vedi focus). Per farlo c’è da stringere i denti nelle ultime partite di agosto, possibilmente quattro per arrivare in finale. Conte potrebbe puntare ancora su Borja Valero, ma a centrocampo le gerarchie sono altre. C’è Christian Eriksen entrato a pieno titolo negli schemi contiani. E a giorni tornerà Stefano Sensi, titolare fino all’infortunio. Le opzioni in Germania non mancheranno, pare.
TRE OPZIONI – Inutile prendersi in giro quando si parla della prima scelta di Conte per il ruolo di collante tra i reparti. Fosse a completa disposizione, Sensi sarebbe titolare e probabilmente giocherebbe sempre, anche in caso di ritorno al 3-5-2. Almeno nella prima ora di gara. Magari Conte lo testerà proprio a Bergamo per capire se potrà fare la sua parte contro il Getafe. Oggi quel ruolo è cucito addosso a Eriksen, anche per cercare di accelerare il suo inserimento nel 3-4-1-2. Il fuoriclasse danese è chiamato a fare la differenza in campo internazionale a prescindere dalla situazione Sensi. Staffetta o non staffetta, è un obbligo affidarsi a Eriksen. Due soluzioni profane rispetto al sacro Borja Valero, che partendo dalla panchina potrà essere decisivo in qualsiasi posizione con l’esperienza e l’intelligenza che lo contraddistinguono. Per capire meglio le intenzioni tattiche di Conte forse bisogna aspettare martedì sera, quando affronterà il Napoli senza lo squalificato Roberto Gagliardini (vedi focus). Lo spagnolo arretrerà nuovamente in cabina di regia? È una possibilità, in attesa di riavere tutto il reparto al completo. Sulla trequarti nuova linfa.