Memento Audero Semper all’Inter: da plusvalenza Juventus a vice?
Audero completa il nuovo pacchetto di portieri a disposizione dell’Inter di Inzaghi con un ruolo ben preciso. Un ruolo che non si cuce bene addosso alle ambizioni di un prodotto del vivaio nonché del plusvalenzificio Juventus. Dopo tanti anni, però, la situazione può cambiare
NUOVO DODICESIMO – L’arrivo del numero 1 Yann Sommer non chiude le porte a Emil Audero, che completa il nuovo trio a disposizione di Simone Inzaghi tra i pali nerazzurri. Una scelta più scontata che logica. Scontata soprattutto a livello di cifre. L’Inter non ha la forza economico-finanziaria per investire su un portiere “futuribile” e va dritta sul profilo che può dare maggiori garanzie con il minimo esborso. Audero non è Anatoliy Trubin ma non è neanche Sommer. Perso il treno per Trubin, appena diventato il nuovo numero 1 del Benfica, Audero è l’operazione automatica come vice-Sommer. Un dodicesimo più giovane ma comunque con esperienza, almeno a livello nazionale. Il classe ’97 italo-indonesiano viene da cinque stagioni in Serie A con la maglia della Sampdoria, l’ultima culminata con la retrocessione in Serie B ma da spettatore. Sì, perché la sublussazione della spalla destra tiene Audero lontano dai campi di gioco dal 5 marzo. Porta inviolata contro la Salernitana in quella data. Proprio come un mese prima nello 0-0 di tre settimane prima contro l’Inter. Da capitano. Audero a Genova non è (stato) solo un semplice numero 1 e un pararigori. Un po’ come Samir Handanovic all’Inter ma per un solo lustro. A Milano, invece, il suo ruolo si presuppone essere semplicemento quello di dodicesimo. Provocazione di mezza estate: Audero si accontenterà di scaldare la panchina dell’Inter per una stagione intera? Le pressioni oggi sono tutte su Sommer, che ha un compito ben più difficile.
Audero dal sogno Juventus alla realtà Inter
VECCHIA PLUSVALENZA – Audero con l’Inter storicamente non c’entra nulla ma con l’Inter odierna è tutta un’altra storia. Paradossalmente, il 26enne di Mataram potrebbe ritagliarsi uno spazio ben più ampio del previsto. E sarebbe un ribaltone di fede ancora più clamoroso di quello di Juan Cuadrado, che nel mondo Juventus transita solamente da acquisto. Audero, invece, è un calciatore che nasce nel mondo Juventus. Ed esce dal mondo Juventus solo attraverso la “strategia” delle plusvalenze salva-bilancio. L’ipervalutazione del portiere classe ’97 del vivaio bianconero è famosa ma non è argomento del momento. O meglio, anche se lo è, non riguarda l’Inter. Audero entra nel Settore Giovanile della Juventus nel 2008, all’età di 11 anni. E arriva in Prima Squadra, con la quale debutta nel 2017. Una sola presenza e un gol subìto, nella vittoria per 1-2 in casa del Bologna, prima di andare in prestito al Venezia (Serie B). Da campione d’Italia in carica. Poi la Sampdoria. E adesso l’Inter. Audero non arriva all’Inter per caso ma nemmeno per sogno. Chi si allena e sogna di diventare il numero 1 della Juventus non si accontenta di fare il vice all’Inter. Ragionamento da calciatore prima che da tifoso (bianconero, ndr). Audero farà di tutto per imporsi come numero uno nerazzurro, magari per convincere l’Inter a riscattarlo dopo la stagione in prestito. Il compito a livello personale è impegnativo: Audero deve dimostrare di non essere solo una vecchia plusvalenza della Juventus. E adesso in maglia Inter può riuscirci.
Onana è il passato: Sommer è già avvisato
SFIDA PERSONALE – Ad accordare la fiducia iniziale ad Audero deve essere Inzaghi, che testerà il nuovo portiere ad Appiano Gentile nei prossimi giorni. Ed eventualmente non aspetterà la Coppa Italia per farlo esordire ufficialmente. Un po’ come successo con André Onana, lanciato nella mischia addirittura in Champions League, poi gradualmente in Serie A e infine titolare fisso. Con buona pace dell’ex capitano Handanovic, diventanto portiere di Coppa Italia fino all’espulsione in casa della Juventus… per la rissa finale con Cuadrado! In questo caso con buona pace di Sommer, arrivato in Italia con la garanzia di giocare titolare. Ma non esiste garanzia nel mondo del calcio senza prestazioni. Sommer dovrà dimostrare di meritarsi il ruolo di numero uno all’Inter dopo aver rigettato quello da dodicesimo al Bayern Monaco. E dovrà farlo avendo come modello di riferimento l’ultimo Onana e come principale antagonista Audero, nuovo compagno di squadra ma non per forza suo vice. Il classe ’97 italo-indonesiano proverà a mettere in crisi Inzaghi con le gerarchie tra i pali post-Onana (e post-Handanovic) per rifiutare il ruolo di vice-Sommer. Ed è curioso che Audero a Milano debba dimostrare di non essere solo una “plusvalenza” proprio dopo la ricca plusvalenza registrata dall’Inter con il suo predecessore Onana. Per vincere questa sfida personale contro tutti Audero dovrà ricordarsi di osare sempre, senza avere paura: «Memento Audero Semper» all’Inter non deve essere solo un banale gioco di parole, ovviamente senza riferimenti storico-politici. Un dodicesimo non vale mai una plusvalenza…