Biraghi: “Sempre Inter, da tifoso e ora calciatore. Astori credeva in me”
Biraghi, dopo aver parlato di passioni, famiglia e fantacalcio, ha ripercorso la sua carriera all’Inter durante il programma “Unboxing”, in onda su “Inter Tv”. Il terzino racconta il gol in Nazionale e rivive il rapporto con Davide Astori. Di seguito le sue dichiarazioni
DAL GOL AL LUTTO – Cristiano Biraghi non perde l’occasione per sottolineare l’amicizia con Davide Astori: «Gol contro la Polonia? E’ stato atipico, perché di solito i calci piazzati li batto, non vado a saltare. Mi sono trovato al posto giusto. E’ stata un’emozione veramente bella. Poi era un momento in cui avevamo appena perso un compagno di squadra che credeva tanto in me: mi diceva sempre che sarei arrivato in Nazionale. Mi sono sentito di dedicare a lui quel gol, alla sua compagna e alla sua bambina. che conoscevamo bene. Era una cosa fresca: avevamo dentro quella sensazione di dolore. Con Astori avevo un gran rapporto. Era il capitano della squadra, ci aiutava con i suoi consigli. Vista la sua personalità, si metteva al tuo livello per aiutarti con la sua esperienza, nonostante fosse il più vecchio».
AMORE NERAZZURRO – La vita di Cristiano Biraghi a colori nerazzurri: «Ritorno all’Inter? Questa maglietta (2011, ndr.) è la prima della mia carriera. Segna l’inizio del mio percorso. E’ una maglietta pesante da portare, l’hanno portata grandi giocatori. E’ difficile a volte esternare le emozioni a volte. La maglia dell’Inter l’ho avuta addosso da quando sono nato. L’ho sempre avuta sia da tifoso che da giocatore. Indossarla adesso da giocatore maturo e pronto è molto bello. In campo cerco di mettere da parte le emozioni e di giocare da professionista e non da tifoso; però essere tifoso mi sta aiutando».