Marino: “Inter, Icardi di fronte solo a una soluzione. Ho parlato con Ausilio”
Pierpaolo Marino è stato ospite, come di consueto, della trasmissione di Rai Sport + “Calcio & Mercato”. Il noto dirigente calcistico ha fatto sapere di aver parlato con Piero Ausilio di Mauro Icardi, prima che l’Inter decidesse di levare la fascia da capitano all’argentino, ed è sicuro che alla fine tutto rientrerà.
SITUAZIONE SURREALE – Pierpaolo Marino parla del caso della settimana, ossia la rottura fra Mauro Icardi e l’Inter: «È difficile capire le motivazioni, però l’ipotesi più accreditata è quella che le dichiarazioni di Wanda Nara abbiano toccato lo spoglioatio, nel senso che quelle dichiarazioni di Wanda Nara che erano rivolte a trovare un alibi per Icardi al suo periodo di astinenza dal gol, attraverso l’accusa alla squadra di non giocare al meglio per Icardi, hanno creato una reazione nello spogliatoio. Al di là dell’anomalia dell’anno scorso, dove la società Milan affidò direttamente la fascia a Leonardo Bonucci quando arrivò, la fascia da capitano viene assegnata dal gruppo squadra attraverso un’elezione, che si fa in precampionato. Però è facile che all’Inter, visti gli spifferi che arrivano, sia successo che la squadra abbia revocato la fiducia nel capitano, e questo sia stato riportato all’allenatore e alla società. A quel punto la società non può fare altro che intervenire in maniera repentina».
NESSUNA FILA – «Qui il fatto patrimoniale, deprezzamento e quant’altro, passa in secondo piano rispetto all’obiettivo che l’Inter ha in campionato, di centrare la qualificazione in Champions League, e di giocarsi l’Europa League. Per fare questo la mossa che ha fatto la società, diciamo la verità accontentando il gruppo, di degradare da capitano Icardi serve a creare la coesione proprio per finire la stagione, e l’obiettivo è molto più importante. Io credo che i dirigenti dell’Inter, nel momento in cui trattavano il contratto, erano convinti che non ci fossero società pronte a pagare questa clausola: si deprezza su una potenzialità, non su un’offerta, quindi non è deprezzamento questo. Io sono stato a vedere la partita di Coppa Italia a San Siro Inter-Benevento e mi sono intrattenuto con l’amico Piero Ausilio: mi ha detto che loro al momento di Icardi non hanno avuto non un sentore che qualcuno potesse pagare la clausola, ma nemmeno uno che ha chiesto Icardi abbassando la clausola. Cioè: non ci sono richieste, è solo Wanda Nara che ha fatto questo, quindi il deprezzamento non è reale ma potenziale».
UNICA STRADA – «Come si risolvono queste situazioni? Il giocatore torna nei ranghi e ne riceve un’esperienza positiva, perché il problema è che ora Icardi è di fronte solo a una soluzione, non ne ha altre. Deve rientrare nei ranghi, deve chiedere scusa alla squadra, all’allenatore e alla società. Icardi ritornerà e umilmente farà meglio di prima, perché questa lezione gli servirà. Se poi magari a fine campionato lo daranno via lo daranno sicuramente a un valore maggiore. Per me il problema grosso non è con Giuseppe Marotta o con Luciano Spalletti ma tra la squadra e lui, perché altrimenti la squadra sarebbe andata a suo soccorso per non togliere la fascia, una delegazione è andata a dire che Icardi non è più rappresentativo».