Marani: “Nuovo stadio spinta per Milano. Inter? Si vede la mano di Conte”
Dagli studi di Sky Sport il giornalista Matteo Marani ha fatto il punto sulla presentazione dei progetti per il nuovo stadio di Milano, avvenuta questa mattina, e sulla vittoria ottenuta ieri dall’Inter contro la Lazio che permette ai nerazzurri di continuare la loro marcia in vetta alla classifica
IL NUOVO STADIO – «Vale senz’altro tanto, c’è entusiasmo nel vedere i nuovi progetti, si parla di calcio milanese e italiano che si mette al passo con i grandi d’Europa. Quando fai uno stadio pensi anche alla città, alla zona. Hanno ragione quando dicono che San Siro è un “non luogo”, un pezzo di cemento messo in mezzo, è una zona di Milano che con il nuovo stadio diventa un polo meraviglioso di una città bellissima che ha finalmente un suo impianto europeo. Non è più prorogabile il progetto di uno stadio nuovo, un impianto nuovo, moderno, che dia una forte identità ai due club. Sono passati 30 anni dall’ultimo intervento sul Meazza, il resto del mondo è andato avanti e noi siamo rimasti fermi, Milano non può restare ferma. La storia di Inter e Milan pretende uno stadio all’altezza, forse l’ideale sarebbe stato avere due stadi, ma è un investimento enorme, è un progetto condiviso di due squadre che sono abituate a convivere nello stesso stadio. Non esiste in Europa un esempio di grandi squadre che condividono lo stadio, ma Milano ha una lunga tradizione di convivenza, quindi auguriamoci che presto diventi la casa di Inter e Milan in cui aprire le Olimpiadi di Milano e Cortina del 2026. Gli impianti hanno sempre avuto questo ruolo, tanti impianti sono serviti poi per sviluppare delle zone, dei quartieri, hanno dato la spinta alla costruzione e San Siro avrà questo ruolo e sarà un pezzo di modernità per Milano».
INTER CON LA MANO DI CONTE – «Oltre alle occasioni che ha trovato ne ha create altre, si vede la mano di Conte nel gioco, non parlo di spettacolarità, ma si vede l’impronta in come gioca, come sta sul campo, come si muove sui laterali, è una squadra che sta alta nelle mezzali, ha inserito Lukaku come boa, ieri ha fatto turnover e ha vinto. Ieri non ha brillato, ma è un’Inter che mette assieme la quinta vittoria con un solo gol subito, tra le note positive di ieri oltre Handanovic dico de Vrij che in quella posizione al centro dei tre è un giocatore importantissimo. E’ un’Inter che gioca, è solida e soprattutto ha quella ferocia, come sottolineava anche Bergomi ieri, in un certo momento dopo persa palla è indietreggiata con sei giocatori, è un’Inter con temperamento che è il temperamento del suo allenatore. Questa Inter ricorda la prima Juventus di Conte anche a livello societario, c’era un Agnelli che voleva vincere come Zhang, c’era Marotta, solo che quella Juventus non aveva davanti una squadra come questa Juventus qua perché già Brescia ci ha fatto capire cosa può fare la Juventus quando vuole fare la Juve. La verità sarà il 6 ottobre che capiremo tanto, intanto il campionato è riaperto e lo ha riaperto Conte».