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Bonolis: «Inter, mente alveare! Stupito pure di Arnautovic e Sanchez»

Paolo Bonolis ha rilasciato una simpatica e costruttiva intervista sulla sua amata Inter. Il presentatore televisivo, ospite sul canale Youtube di Gian Luca Rossi, ha analizzato la squadra di Simone Inzaghi, commentando positivamente anche Alexis Sanchez e Marko Arnautovic.

TRAPPOLA – Sull’ultima importante vittoria dell’Inter Paolo Bonolis dichiara: «Non potevo andare allo stadio, mi sono risparmiato l’acqua ma mi son goduto il lustro della partita. È stata bella e ho visto una Roma tornare a giocare a calcio. Prima entrava in campo per fare una rissa, adesso gioca a calcio. Ha fatto un primo tempo pazzesco, di grande pressing, e pensavo che fosse ben difficile che potesse continuare con quel ritmo per tutta la partita. Appena ha rallentato un po’ e soprattutto quando l’Inter ha ripreso coscienza che ogni partita, anche quella con l’oratorio, vale tre punti, hanno cominciato a giocare ed è finita lì. L’Inter adesso può essere soggetta ad euforia? Mi auguro di no però la vita è uno stato mentale. Quando mentalmente sei scarico e sei convinto di altro, rispetto a quello che dovresti fare, ci può essere questa trappola in agguato. Quindi è più che normale che ogni partita va affrontata con lo stesso spirito. Ti puoi chiamare Juventus, Salernitana, Empoli, Monza, Bologna, ma sempre tre punti sono. E una volta perduti non li recuperi più».

MENTE ALVEOLARE – Paolo Bonolis descrive l’Inter così: «È giusto che si faccia attenzione all’euforia che è una droga, tanto quanto la depressione. È bene rimanere concentrati e pensare che ogni partita ha lo stesso identico valore di tutte le altre. Di quest’Inter mi piace di più il fatto che abbiano degli schemi che ormai seguono senza guardare. Riescono ad avere quasi la matematica precisa nella posizione del compagno quando hanno la palla. Si muovono con un’organizzazione memorizzata perfettamente, lasciando comunque lo spazio alla fantasia della giocata singola. È come se si fosse creato quello che in un gruppo è la qualità migliore, cioè la mente alveare. Quando uno pensa una cosa e in quel momento la stanno pensando anche tutti gli altri contemporaneamente».

Bonolis, un commento per ogni interista!

STUPORE – Paolo Bonolis continua, con un commento su ogni giocatore dell’Inter: «Qualcuno che mi ha stupito in particolare? Credo che tutti quanti siano portatori sani di uno stupore. Ognuno nel suo ruolo sta glorificando al massimo le proprie capacità. Questo in base alla mente alveare. Acerbi è un giocatore non più giovanissimo, eppure ha la mentalità di un ragazzino che sta esordendo e vuole ottenere i risultati per costruirsi una carriera. E così vale per tutti gli altri. Calhanoglu è stata una scoperta importante che abbiamo fatto in mezzo al campo. Barella è elettrificato, va da solo. Lautaro Martinez ha preso un convincimento importante nel ruolo che investe, non solamente in campo, ma anche a livello mentale con i compagni e nella società. Thuram è un entusiasta e poi a me le persone che sorridono piacciono più delle altre. Indipendentemente da quello che fanno. Dimarco, Carlos Augusto, Bastoni che si è fatto 70 metri di rincorsa per fare il gol del 4-2 contro la Roma».

Inter, il più grande stupore

IMPREVEDIBILI – Non manca l’analisi anche sulle secondo linee dell’attacco. Così conclude con loro Paolo Bonolis: «Lo stesso Arnautovic che caracolla. Non so cosa c’ha quel ragazzo lì, non è un giocatore di livello altissimo ma si è integrato nel sorriso della squadra e questo gli dà conforto. Palla al piede è difficile che la perda. Sanchez se la combatte. Ha questo strano dono dell’imprevedibilità. È imprevedibile anche a se stesso, quando gioca sembra che sia investito da una sorta di labirintite comportamentale. Secondo me corre a cazzo di cane però poi quello che fa alla fine porta un risultato. Ha dato quella splendida palla per Arnautovic e siamo partiti con il contropiede. Tutti quanti in un modo o nell’altro portano quella piccola dote di stupore che non t’immaginavi potessero darti all’inizio della stagione. Questo è tutto merito di Simone Inzaghi, che è riuscito a tessere questi tessuti differenti e a creare una splendida squadra. Molto divertente, probabilmente qualche partita la si perderà ma l’importante è non perdere lo spirito. Perché con quello spirito una sconfitta è semplicemente un passaggio e non un minimo comunque denominatore».

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