Interviste

Calhanoglu: «Rigore? Pressione per un motivo! Milan? No fuoco»

Calhanoglu è stato intercettato al Bluenergy Stadium dopo il triplice fischio di Udinese-Inter, sfida della trentunesima giornata di Serie A vinta dalla capolista proprio grazie al suo gol dagli undici metri e dalla rete al 95′ di Frattesi. Ecco di seguito la sue dichiarazioni a caldo a DAZN

PRESSIONE POSITIVA – Hakan Calhanoglu è intervenuto così dopo Udinese-Inter: «Paura di non vincere? Credo che sia normale perché quando si avvicina l’obiettivo c’è più attenzione, non vuoi sbagliare, ci sono tante emozioni e sentimenti. Come avete visto quando è finita la partita abbiamo festeggiato perché è stata una vittoria importante. L’Udinese è una squadra molto dura e molto tosta. Il primo gol che hanno fatto è stato un mio errore, ma nel secondo tempo siamo entrati bene. Sul rigore per la prima volta ho sentito un po’ di pressione, tanti mi guardavano e avevano voglia che sbagliassi ma io ero concentrato sul fare gol. Lautaro Martinez che mi dà il pallone? Lauti sta facendo un gran lavoro per la squadra, mi piace come lavora in campo e fuori per noi. Se lui vuole calciare io non dico nulla perché è il capitano ma lui ha scelto di darlo a me il pallone: è stato un bel segnale. Poi alla fine ero concentrato sul mio rigore. Io quando c’era Brozovic non ero pronto perché lui è stato molto importante per noi, poi quando si è infortunato il mister ha parlato con me e io ho fatto tanto sacrificio. Non solo durante gli allenamenti ma anche con lo staff tecnico. In allenamento stavo lavorando tanto, anche in Nazionale. Credo che giocatori intelligenti reagiscono subito e io penso di esserlo. Mi piace questo ruolo perché mi sento tranquillo. Corro diversamente adesso, da mezzala devi coprire più spazi, invece qui devi cercare di gestire a destra e sinistra. Oppure aiutare in difesa. Dove guardo quando tiro i rigori? Per la prima volta oggi ho sentito pressione perché il portiere dell’Udinese è veramente alto e grande. Ho aspettato di più per mettere lui in dubbio perché loro guardano i miei rigori e per me è importante cambiare sempre direzione per mettere tutti in dubbio. Ma quando faccio il primo tocco è sempre difficile per loro. Vincere la seconda stella al derby? Io veramente non parlo di questo, lo giuro. Non voglio mettere fuoco perché voglio stare tranquillo. Ho già augurato il meglio al Milan quando ha vinto, ho scritto sempre a Maldini e Massara. Il mio libretto l’ho chiuso con il Milan: vincere o no al derby cambia poco, basta che vinca lo scudetto perché per me è il primo ed è importante anche per l’Inter che vuole scrivere la storia con la seconda stella».

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