Analisi tattica

Inter-Rapid Vienna: poker di gol, Perisic “compatta” il gruppo senza Icardi

Vittoria larga, larghissima, e qualificazione ottenuta: il 4-0 premia l’Inter di Spalletti, che senza Icardi trova quattro marcatori diversi, ultimamente finiti nel dimenticatoio (Vecino, Ranocchia, Perisic e Politano). La bella prestazione dell’Inter tiene conto di un avversario non all’altezza come il Rapid Vienna, ma gli ottavi di finale di Europa League non sono da sottovalutare

FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Spalletti per affrontare il Rapid Vienna: Handanovic; Cedric Soares, Ranocchia, Skriniar, Asamoah; Vecino, Brozovic; Candreva, Nainggolan, Perisic; Lautaro Martinez.

Inter-Rapid Vienna Formazione Ufficiale
Inter-Rapid Vienna Formazione Ufficiale

MODULO – Squadra che vince senza Icardi non si cambia e non si cambia nemmeno il sistema di gioco, quel 4-2-3-1 che prevede Nainggolan raccordo tra i reparti e Lautaro Martinez riferimento per tutto l’attacco, soprattutto quando l’Inter recupera la sua spina dorsale (Skriniar leader difensivo e Brozovic regista).

PRIMO TEMPO – L’impostazione della partita è quella di chi vuole dominare facendo gioco, senza lasciare tempi e spazi agli avversari, che devono recuperare già lo svantaggio iniziale causato dal risultato dell’andata (0-1 esterno dell’Inter). La qualità è tutta nei piedi e nella testa di Brozovic, che guida i compagni con una saggezza tecnico-tattica ormai impressionante. Il vantaggio arriva dopo 11′, quando Vecino trova il diagonale giusto al termine di un assedio nell’area austriaca. L’Inter continua a macinare gioco pur essendo imprecisa, soprattutto sulle fasce (Candreva riesce a sbagliare tutto…), e la disponibilità al sacrificio dei “leader tecnici” (Nainggolan e Perisic) è una nota di merito in più nel tentativo di concretizzare quanto costruito. Al 18′ Ranocchia raddoppia con una girata da fuori area da vero bomber, altro che difensore! Brozovic detta tutti i tempi a centrocampo, cambiando gioco e lanciando i compagni in profondità con una facilità disarmante: si potrebbe parlare di un’Inter Brozovic-dipendente. Il doppio (anzi, triplo) vantaggio permette di gestire il risultato senza spingere troppo, anche pensando alla difficile trasferta di Firenze. Il primo tempo termina 2-0: uno-due repentino, partita già al sicuro.

SECONDO TEMPO – La ripresa si apre senza cambi e l’Inter continua a proporre gioco, soffrendo solo sulle fasce difensive, ma Skriniar riesce a coprire tutti i buchi lasciati dai compagni di reparto. In attacco manca la precisione, ma non la cattiveria: Lautaro Martinez continua a sbattersi come richiesto da Spalletti, ma senza abbandonare l’area di rigore. Al 61′ primo cambio per l’Inter: fuori Brozovic, dentro Borja Valero. Lo spagnolo si piazza in cabina di regia con l’obiettivo di addormentare la partita. Il ritmo cala per tutti, in questa fase diventa un buon allenamento per l’Inter. Al 66′ secondo cambio per Spalletti: fuori Lautaro Martinez, dentro Politano. L’italiano agisce da falso nove svariando su tutto il fronte offensivo come prospettato da Spalletti nel pre-partita. Più azioni individuali che collettive, il Rapid ha ormai mollato la presa. Al 77′ terzo e ultimo cambio per l’Inter: fuori Skriniar, dentro Miranda. Il brasiliano si posiziona sul centro-sinistra (come da immagine sotto allegata, ndr) per guidare la difesa nel quarto d’ora finale. Intanto Politano si sposta a destra favorendo Perisic nel ruolo di punta centrale. E la mossa funziona, perché la partita la chiude Perisic con un cucchiaio al minuto 80 dopo aver superato il portiere avversario. La coppia funziona ed è interscambiabile, dato che Politano segna con un’imbucata centrale su assist di Perisic al minuto 87. Il secondo tempo termina 4-0: vittoria roboante, Inter agli ottavi di finale!

Inter-Rapid Vienna Formazione Finale
Inter-Rapid Vienna Formazione Finale

PROTAGONISTA – Bisogna innalzare a emblema del poker chi si è messo in luce maggiormente dopo un periodo di buio “volontario”, o comunque causato da fattori esterni al campo: Perisic. L’ala croata trova uno splendido gol che fa da traino per l’assist che permette a Politano di fissare il risultato sul 4-0, ma prima mette lo zampino nell’azione che porta al vantaggio e alla fase caotica che anticipa il raddoppio. Ciò che stupisce è l’approccio, finalmente – nuovamente – propositivo per rendere concrete le sue corse chilometriche: la leggerezza con cui gioca Perisic, forse privato di un peso più “mentale” che fisico, si nota. Devastante.

COMMENTO – Un 4-0 senza mai rischiare nulla, facendo leggero turnover (de Vrij e Politano in panchina con D’Ambrosio) e soprattutto dovendo rinunciare già in partenza a cinque-sei giocatori (Vrsaljko, Dalbert, Joao Mario, Keita e Icardi, ma anche Gagliardini) che sarebbero titolari in qualsiasi situazione stagionale, non è mai da buttare. Nemmeno quando l’avversario arriva a San Siro già battuto, perché lo 0-1 dell’andata sembra già irrecuperabile, e non ha le potenzialità per creare problemi ad Handanovic e compagni. Eppure l’Inter ha già dato prova di poter crollare improvvisamente, specie in un periodo così delicate per vicende extra campo, quindi bisogna sottolineare ulteriormente questo risultato: il poker di gol culmina una prestazione convincente di chi sa di essere importante per l’Inter, anche senza giocare. Ad esempio Ranocchia, che trova un gol-liberatorio. Delude Candreva, è vero, ma non è un dettaglio di cui tenere conto quando c’è l’impegno e tutto il resto funziona. E allora bisogna fare un’osservazione: questa è la vittoria del gruppo, più che dei singoli. Un gruppo non fortissimo, ma che può essere difficile da affrontare per tutti, soprattutto quando la difesa non prende gol e l’attacco lo trova così facilmente, seguendo i ritmi di Brozovic in regia. E c’è un leader anche in questa situazione paradossale (“imbarazzante”, per usare un termine caro a Spalletti), perché è Perisic a cambiare ritmo a tutta l’Inter: chiede palla e la cede, corre attaccando la profondità e per recuperare metri in difesa, oscilla da sinistra a destra e non si risparmia. Forse è azzardoso dirlo così, ma pare proprio che qualcosa sia successo: Perisic “compatta” un gruppo prima disunito, aiutato dall’esperienza di Handanovic e Ranocchia, oltre che dalla collaborazione di Brozovic e Nainggolan. E in tutto ciò, qualcosa stona. Anzi, qualcuno. Sì, facile fare due più due: senza Icardi l’Inter trova serenità e risultati. Ed è questa ora la vera sfida di Spalletti e di tutto lo spogliatoio: mantenere la serenità ritrovando Icardi per raggiungere gli obiettivi fissati, perché in Europa League bisogna andare fino in fondo.

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