Vidal come Nainggolan in tutto e per tutto: Inter indica la via, ostacoli in vista
Vidal rischia di fare la stessa fine di Nainggolan nei progetti dell’Inter dopo il cambio in panchina. Da Spalletti a Conte, da Conte a Inzaghi. Oggi bisogna trovare la quadratura del cerchio, facendo a meno dei pupilli
PROGETTO CAMBIATO – Il presente di Arturo Vidal si chiama Inter, il futuro? Andato via il mentore Antonio Conte, la presenza del centrocampista cileno a Milano è di troppo. Non sgradita, sia chiaro. Ma l’investimento fatto nel corso della finestra di mercato a cavallo tra la stagione 2019/20 e 2020/21 oggi non è più sostenibile. Vidal ha perso il posto da titolare a metà stagione e, tra infortuni e operazioni, non si è più visto in campo. L’Inter si è impegnata per un biennale con opzione per il rinnovo fino al 2023 a cifre oggettivamente extra budget. Lo stesso vale per il connazionale Alexis Sanchez, che quasi sicuramente verrà messo alla porta con le stesse modalità. Nella migliore delle ipotesi, l’addio dei cileni è messo in conto (vedi focus).
NAINGGOLAN BIS – L’operazione Vidal, preso in quanto pupillo di Conte, ricorda quella conclusa per Radja Nainggolan, regalato a Luciano Spalletti e poi deludente. In campo e fuori. Il centrocampista belga vuole restare a Cagliari ma la società rossoblù non ha intenzione di soddisfare le richieste nerazzurre. Bisogna evitare la minusvalenza come per Joao Mario (vedi focus) ma non è semplice. Rispetto a Nainggolan, il “vantaggio” di Vidal è l’ammortamento praticamente nullo, perché il cartellino non è stato valutato circa 40 milioni di euro. Resta, però, l’ostacolo dell’ingaggio e del contratto pluriennale: il cileno può essere liberato a cuor leggero se riceverà un’offerta di pari livello, scenario utopistico oggi. Andrà congedato sperando di evitare buonuscite (vedi Conte…), perché ricavare qualche milione dal suo cartellino non è credibile così come trattenerlo in rosa sperando che Simone Inzaghi lo recuperi. Poi chissà…