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Inzaghi senza Samardzic: i 5 aspetti positivi per l’Inter (che rischia)

Inzaghi non avrà a disposizione il centrocampo più completo e forte della Serie A ma il calciomercato dell’Inter non può fermarsi al bluff Samardzic. La situazione generale è compromessa ma non a tal punto da non essere risanata alla meno peggio entro il 31 agosto

BICCHIERE MEZZO PIENO – Il rumoroso non-acquisto di Lazar Samardzic riapre – sempre e solo virtualmente, fino a prova contraria – il mercato dell’Inter a quindici giorni esatti dalla sua chiusura. Troppo pochi per fare grandi cose, abbastanza per salvare il salvabile. Perché l’Inter, facendo bene i calcoli, è ancora in tempo per correggersi. Vedere il bicchiere mezzo pieno nel mancato acquisto di un talento 21enne è impossibile. Eppure in casa nerazzurra bisogna fare anche questo e altro. Quali sono gli aspetti positivi del mancato acquisto di Samardzic? Proviamo a individuarne cinque, assolutamente non forzati, focalizzandoci il più possibile sul punto di vista di Simone Inzaghi, che alla fine dovrebbe avere l’ultima parola su ogni scelta fatta.

I cinque aspetti positivi del no a Samardzic

1. Non dover scontentare un potenziale titolare lasciandolo in panchina anche nelle rotazioni. Avendo già puntato su Davide Frattesi come titolare nel quartetto di Inzaghi, che ragiona sul “tre più uno”, aggiungere anche Samardzic sarebbe stato eccessivo. Qualitativamente un lusso, quantitativamente un’esagerazione. Ipotizzare una stagione condizionata da infortuni, squalifiche e/o altri problemi è prudente, non sbagliato, ma l’Inter adesso non se lo può proprio permettere.

2. Non dover né pagare per andarsene né regalare Stefano Sensi, che può essere un valore aggiunto per l’Inter. Sensi sesto centrocampista è un azzardo ma è meglio averlo in rosa che non averlo. L’esempio di Alexis Sanchez insegna. Spendere per perdere un proprio calciatore senza poterlo sostituire è controproducente. Ed è meglio ragionare sul reale (Sensi in rosa difficile da piazzare) che sul virtuale (Samardzic costoso per completare il reparto). Il danno minore è questo.

3. Non bruciare malamente l’investimento su Kristjan Asllani, che è un classe 2002 come Samardzic. L’Inter ha già in rosa un talento da far crescere e valorizzare, all’ombra di Hakan Calhanoglu, e non può certo perdere un’altra stagione da panchinaro fisso. Avere due 21enni da utilizzare solo ed esclusivamente in emergenza è poco utile per entrambi ma anche per la società stessa. E Asllani retrocesso a sesto centrocampista sarebbe il danno maggiore. Autorete evitata.

4. Non perdere di vista i reali bisogni della nuova Inter di Inzaghi. Piuttosto che il sesto centrocampista giovane, alla rosa attuale serve un sesto difensore. La cifra che non entrerà nelle casse dell’Udinese è da utilizzare per l’erede di Milan Skriniar in difesa. Che sia l’alternativa affidabile a Matteo Darmian in prestito o il titolare a tutti gli effetti poco importa a questo punto. Zero dubbi sul fatto che a Inzaghi serva un centrale difensivo credibile. Questione solo di priorità.

5. Non lasciare a Romelu Lukaku la vetrina estiva del non-mercato dell’Inter. La telenovela Samardzic supera il drama (trad. dramma) del Lukaku-ter ed è il caso di porre rimedio. L’Inter deve trovare il modo di uscire non con la schiena dritta ma con la testa alta da questa sessione di mercato. L’investimento “futuribile” ora può essere solo in attacco. Che sia il chiacchieratissimo Folarin Balogun o l’alternativa ideale, salvare la faccia è il minimo. A Inzaghi servono (tanti) gol.

La nuova Inter di Inzaghi senza Samardzic

ACCETTARE TRISTE REALTÀ – Se questi cinque non sembrano aspetti positivi in ottica nuova Inter di Inzaghi, evidentemente il problema è più grave del previsto. Credere a tutto ciò che viene veicolato senza critica né filtri serve solo ad aumentare le critiche e il malumore generale. La pagliacciata Samardzic, da qualsiasi prospettiva la si guardi, mette a dura prova la credibilità nerazzurra non solo in chiave mercato. A essere messa a rischio è la credibilità del progetto interista: si può continuare a giocare a calcio senza il Samardzic di turno ma non senza il sostegno dei propri tifosi. L’Inter ha due settimane di tempo per rimediare a una serie infinita di azioni discutibili e permettere a Inzaghi di portare avanti un progetto [un minimo] virtuoso.

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