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Inter come la prima Juventus di Conte? Metamorfosi non ancora completa

Antonio Conte sta cercando di imprimere alla sua Inter le caratteristiche fondamentali delle sue squadre. L’approccio alla gara, e la tenuta dei primi tempi, lo dimostra, ma manca ancora uno step per completare una metamorfosi necessaria. 

STEP BY STEP – Quando Antonio Conte, a inizio anno, parlava della Juventus come di un grattacielo che impedisce di osservare il sole, probabilmente non aveva tutti i torti. Le fondamenta di quell’immenso edificio, che domina in Serie A da quasi un decennio, portano la sua targa e, da buon capocantiere, il tecnico salentino ha deciso di rimettersi all’opera. L’Inter ha condotto un mercato estivo diligente, spendendo tanto e cambiando pelle secondo i diktat del suo nuovo allenatore. Sotto il profilo dei risultati, i nerazzurri hanno davvero impressionato per tenuta di rendimento, in termini di continuità, e per attitudini da squadra matura. Per quel che riguarda l’interpretazione della gara, Antonio Conte sta ancora indicando ai suoi elementi lo stadio successivo di una metamorfosi necessaria.

SIMILITUDINI – La prima Juventus di Conte era una squadra con caratteristiche ben definite. Sbatteva gli avversari al muro nei primi quindici minuti, impedendo loro di respirare fin quando non avesse trovato il vantaggio. L’Inter ha sposato in toto le idee del suo allenatore. Il numero di gol (nella prima mezz’ora di gioco) di Lautaro Martinez è lì a testimoniarlo. Ma citare i numeri non sembra esaustivo, poiché i nerazzurri hanno davvero impressionato al cospetto di squadroni pluripremiati, come Barcellona e Borussia Dortmund, per di più nei loro teatri di gioco.

RIVEDERE IL SOLE – Quello che manca a questa Inter è certamente la tenuta sul lungo periodo, complice un parco alternative non esattamente di primo livello. Quella Juventus, dominante in Italia e claudicante in Europa, svuotava di senso le proprie partite dopo neanche quarantacinque minuti. Questa Inter non ha ancora raggiunto quel grado di ferocia, ma pare comunque sulla buona strada. Antonio Conte sarebbe soddisfatto con un paio di innesti di qualità, utili per mantenere elevato il ritmo durante l’arco dei novanta minuti. Ma l’impressione è che i nerazzurri abbiano anche bisogno di un ulteriore salto mentale per gestire le partite. Avere la Juventus come modello prediletto, da emulare e raggiungere, non è certo entusiasmante, ma per superare un grattacielo occorre (necessariamente) costruire un altro grattacielo dall’aspetto più imponente.

 

 

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