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Suning, adesso è rimasta davvero solo l’Inter nel pacchetto calcio business

Suning è uscita ufficialmente dalla porta del calcio cinese ma ha ancora la possibilità di rientrare tra i protagonisti di quello europeo grazie all’Inter. Il futuro nerazzurro verrà definito più avanti, intanto i segnali che portano al finale di stagione sono positivi

BYE BYE JIANGSU – La settimana – che porterà al weekend di Pasqua ma soprattutto a quello di Serie A dopo la sosta internazionale – si apre con tante notizie. Alcune passate sottotraccia. Ad esempio, è di oggi l’ufficialità che il Jiangsu non esiste più. Il club con sede a Nanchino si è sciolto ed è stato escluso dalla Chinese Super League (vedi articolo) dopo averla vinta. Eh sì, il Jiangsu non non c’è ma è comunque la squadra detentrice dello “scudetto” cinese. Paradossale. Come se in Italia dal nulla sparisse la Juventus, conservando però il titolo… Ah già. Ironia a parte, l’uscita di scena del Jiangsu è una notizia clamorosa che viaggia dritta da Nanchino a Milano. Dove a ore – forse giorni – è atteso Steven Zhang (vedi articolo). Che ha già preso degli impegni economici importanti per rispettare tutte le scadenze affinché il club di Milano non faccia la fine dell’ormai ei fu Jiangsu. Improvvisamente l’Inter torna a essere al centro della galassia Suning. Almeno fino a nuovo ordine. Tradotto: bisogna aspettare il finale di stagione italiano per conoscere i piani reali della proprietà cinese. Almeno due-tre mesi.

BUSINESS INTER – Perché l’Inter sì e il Jiangsu no? Semplice. Il fallimento del Jiangsu è figlio di una decisione che parte dall’alto. Un affare di Stato. In Cina il calcio ha smesso di essere un business remunerativo. E anche un punto all’interno della strategia espansiva del Governo Cinese, che per il momento ha messo in stand-by il sogno Mondiale. In mezzo c’è di tutto. Cultura, economia, sport e solo relativamente passione. Passione che di certo oggi non riguarda l’Inter, rimasto ultimissimo baluardo dello calcio business made in China in Europa. L’Inter, infatti, può ancora essere un affare economicamente conveniente per la famiglia Zhang. Sia trovando un partner per restare ai vertici societari sia cedendo le quote di maggioranza per godere solo dei privilegi da “sponsor”. Perché oggi, per quanto la Cina e l’Italia siano distanti come non mai sul tema calcio, per Suning l’Inter rappresenta tutto ciò che può ancora dare lustro al proprio nome in Europa. E nel mondo. Non ci sono in ballo solo i naming rights associati al Centro Sportivo, lo scudetto da vincere o il progetto “Nuovo Stadio Milano” (vedi editoriale). Molto, molto di più.

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