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Lukaku: «Inzaghi uomo vero! Dopo lo scudetto con il rinnovo sarei rimasto»

In attesa dell’intervista integrale, questa mattina arrivano nuove dichiarazioni da parte di Romelu Lukaku nel corso dell’intervista a Sky Sport (vedi una parte). L’attaccante belga ribadisce che nella sua testa c’è ancora Milano e in particolare l’Inter.

ANCORA INTERLukaku ribadisce che nella sua testa c’è ancora Milano e in particolare l’Inter. Spiega la scelta di trasferirsi al Chelsea, il mancato rinnovo e la prima offerta del Manchester City: «Penso sempre a Milano, lì ho vissuto i migliori momenti della mia carriera. Devo ringraziare i compagni che ho avuto all’Inter, dal primo giorno sono sempre stati a disposizione. Dico grazie allo staff di Antonio Conte e a quello di Simone Inzaghi, anche nel mese che ho lavorato con lui. Dirigenza top. I tifosi dell’Inter sono i migliori del mondo. Perché è finita? Io da piccolo tifavo Chelsea, è la mia squadra del cuore. Sono andato lì a 18 anni e non è andata bene, però nella mia testa avevo sempre quella sfida in testa. Nella mia carriera cerco sempre di affrontare le difficoltà, non so perché, mi stimola. Quero ero all’Inter dopo il primo anno ho rifiutato un’offerta del Manchester City che era più alto di quella del Chelsea adesso, perché non volevo e non era il momento. Non volevo lasciare l’Inter e volevo fare il bene dell’Inter perché mi ha salvato la carriera, io ero dentro un tunnel al Manchester United. Io per l’Inter sono stato un grande investimento però abbiamo fatto grandi cose insieme. Dopo la vittoria dello scudetto e ho chiesto il rinnovo di contratto perché ho 28 anni e la mai famiglia si trova molto bene a Milano, ho ancora l’appartamento lì. Pensavo che mio figlio doveva vivere a Milano, però non c’era la possibilità. Nel calcio ci sono tre squadre che sono top assoluto».

VERI PROFESSIONISTI – Lukaku spiega come si è comportato Simone Inzaghi e il suo staff: «Quando si è presentata la possibilità di andare al Chelsea ho parlato con Inzaghi e devo dire che lui è stato bravissimo con me. Dall’inizio all’ultimo giorno all’Inter lui e il suo staff sono stati dei veri uomini. Così come tutta la società, però mi ha dato un po’ fastidio provare a fare il rinnovo. Con il rinnovo io sarei rimasto all’Inter, non è stata una questione di soldi! La mia era una sfida personale, cioè vincere in Premier League. Era difficile dire di no».

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