Inter, l’addio di Oriali sarà il più difficile da rimpiazzare?
L’Inter e l’Italia tornano al trionfo rispettivamente undici anni dopo e cinquantatré anni dopo l’ultima volta. I nerazzurri hanno riportato lo scudetto in bacheca mentre gli azzurri, trionfando ieri sera nel tempio sacro di Wembley, ha riportato in patria l’Europeo. Il filo comune delle due squadre? Oriali (vedi articolo).
IL RUOLO – Gabriele Oriali è la figura chiave delle due squadre che hanno vinto in Italia e in Europa. È l’uomo in grado di legare un gruppo che ha vissuto gli spogliatoi e che sa come gestire determinate situazioni nei momenti chiave di un cammino. Oriali è la figura in grado di tenere uniti giocatori e allenatore facendo da filtro con la società con il suo lavoro e la sua dedizione. All’Inter è stata la figura fissa al fianco di Antonio Conte; nell’Italia lo è stato, assieme a Gianluca Vialli, per Roberto Mancini. Lo sdoppiamento di Oriali però sembra giunto al termine, con l’ex nerazzurro che dovrebbe lasciare l’Inter dedicandosi solamente alla Nazionale (vedi articolo).
L’ADDIO PIÙ DOLOROSO – Per l’Inter, che ormai è prossima a salutare di nuovo Oriali, molto probabilmente sarà uno degli addii più dolorosi. Le sue abilità molto probabilmente saranno senza dubbio una delle perdite più difficili da rimpiazzare anche se i nomi che circolano sono tanti e sempre legati al mondo Inter (Riccardo Ferri in pole). Perdere chi ha saputo riportare l’Inter in alto con la sua personalità all’interno dello spogliatoio tenendo a bada malumori e piccole diatribe (vedi la sostituzione di Lautaro Martinez con la Roma quando fu Oriali a calmare l’argentino) sicuramente mancherà. L’Inter perderà un pezzo pregiato anche se non scende in campo con gli scarpini per giocare.