Berni scrive la (sua) storia all’Inter all’ultima occasione buona: è già record
Berni ha la capacità di riuscire a far palare di sé senza bisogno di fare quello per cui è pagato dall’Inter. Il portiere “fantasma” nerazzurro regala un’altra perla della sua carriera, trascorsa più lontano dal campo che dentro. Ma il paradossale record non si limita alle ultime due espulsioni. Ecco un ritratto della sua carriera da film e oscar (con Oscar)
PELLICOLA DA OSCAR – “Il curioso caso di Tommaso Berni” è un film che deve essere ancora girato. Intanto è stato scritto, eccome. Il terzo portiere dell’Inter non ha ancora debuttato indossando la maglia numero 46 in una partita ufficiale. Nonostante infortuni (Samir Handanovic), squalifiche (Daniele Padelli) e altre occasioni (turnover in Coppa Italia) o problematiche varie (un insieme di situazioni), Berni è riuscito a schivare sempre la maglia titolare. Nell’ultimo decennio la porta dell’Inter è stata difesa perfino da Rodrigo Palacio (attaccante). Estendendo il range di un’altra decade, c’è gloria anche per Francisco Farinos (centrocampista). Ma Berni no. Berni non gioca. E quando c’è rischio che possa farlo, Antonio Conte convoca precauzionalmente Filip Stankovic, portiere classe 2001 della Primavera oltre che figlio d’arte. Questione di mentalità.
TRE ROSSI CON L’INTER – In sei stagioni all’Inter, tra il 2014 e il 2020, Berni può vantare il paradossale score di 0 presenze, 2 espulsioni e almeno 3 (forse 4) giornate di squalifica. Un 2020 da record, tutto in cinque mesi con in mezzo i tre di stop causati dal Coronavirus. Più cartellini rossi che piedi messi in campo. Probabilmente più insulti che parate, ma questo potrà dirlo solo il referto arbitrale. La storia inizia con Inter-Cagliari del 26 gennaio 2020, da lì le prime due giornate di squalifica. Si arriva così a Parma-Inter di ieri, 28 giugno 2020, quando l’incredulità lascia spazio all’epicità. Per Berni si tratta della terza espulsione in Serie A, dopo quella rimediata in Inter-Sampdoria del 31 ottobre 2012… quando però vestiva i colori blucerchiati. E sempre dalla panchina! Incredibile. Se non è questa la trama del film calcistico più bello di sempre, cos’è?
ULTIMA MA NON ULTIMA – Riavvolgendo il nastro della carriera del portiere classe ’83, la prima espulsione arriva in Serie B, ma in quella occasione almeno è in campo: Ternana-Hellas Verona del 25 febbraio 2006, minuto 82. Per l’ultima partita ufficiale giocata, invece, basta arretrare fino a Sampdoria-Cagliari del 28 ottobre 2012, ovvero tre giorni prima del primo rosso contro l’Inter. In quel caso, più gol subiti (1) che cartellini presi, almeno. La titolarità forzata quasi destabilizza l’equilibrio creato da Berni, che riesce a farsi espellere dopo aver immagazzinato adrenalina mista a qualcos’altro. Come dimostrato ieri, quando si fa allontanare sull’1-0 per il Parma ma poi per fortuna i compagni gli regalano i tre punti. Un vero tifoso (stipendiato) in panchina, nulla da dire. Berni però ha anche un’altra dote: tratta da solo il proprio rinnovo di contratto e rigorosamente a contratto scaduto. Parma-Inter doveva essere la sua ultima da tesserato dell’Inter, ma qualche giorno fa ha prolungato di un paio di mesi fino al nuovo finale di stagione. Difficilmente a settembre qualcuno gli proporrà un’altra – ennesima – stagione da mascotte, nell’anno che celebra il ventennale dal suo primo addio all’Inter dopo l’esperienza nella Primavera nerazzurra. Eppure sognare non costa nulla.
Berni, l’uomo dei record: più espulsioni che partite giocate. È una storia bellissima, la sua.