Zhang, a rischio i requisiti di onorabilità? Il nodo presidenza! − CdS
Steven Zhang è alle prese con la condanna del Tribunale di Milano in merito ai 320 milioni di euro da pagare alla China Construction Bank. Il Corriere dello Sport avanza adesso il nodo legato alla presidenza effettiva dell’Inter.
LA SITUAZIONE − Problemi per Zhang, costretto a risolvere una pesante insolvenza di oltre 300 milioni di euro, dopo la vittoria del ricorso della China Construction Bank. La banca commerciale cinese, dopo aver vinto ad Hong Kong e negli States, è risultata vincitrice anche davanti il Tribunale di Milano. La stessa CCB adesso punta ad avvalersi degli asset personali di Zhang in Italia, che in realtà non ha. Qui, come riferisce il Corriere dello Sport, entrano in causa le NOIF (Norme Organizzative Interne della FIGC), che impongono i cosiddetti requisiti di onorabilità ai dirigenti di un club. In sostanza il proprietario di un club italiano non deve trovarsi nella condizione di essere ‘fallito’. Ad oggi non è il caso di Zhang, il quale però versa in una situazione pesante di insolvenza. Esiste un debito, ma al contempo non pare esistere nessun reddito (o asset) in Italia con cui soddisfare le pretese della banca cinese. I beni di Zhang, ossia una cascata di veicoli che va da Lussemburgo alla Cina, rientrano nella società Great Matrix, controllata dalla Suning Holdings. Ma il comma 2 prevede, che i proprietari o i rappresentanti di veicoli, beni, società o enti debbano mantenere i cosiddetti requisiti di onorabilità. Il Corriere dello Sport conclude, difatti, con due domande legate all’Inter: ossia chi sarebbe il vero beneficiario del club secondo le NOIF? E un club come l’Inter può versare in questione condizioni di incertezza?
Fonte: Corriere dello Sport – Alessandro F. Giudice