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Moratti: «Momento migliore all’Inter? Triplete e un altro. Zhang veda in giro»

Moratti, nella sua lunga intervista al canale YouTube di Gian Luca Rossi (vedi articolo), ha parlato anche di temi legati al suo passato. Ecco le dichiarazioni dell’ex presidente dell’Inter.

PROPRIETÀ ATTUALEMassimo Moratti racconta in che rapporti è tuttora col presidente Steven Zhang: «Ultimamente non l’ho sentito, perché vive in Cina. Ha fatto di tutto per rispondere al dovere e al rispetto nei confronti dell’Inter, in questo c’è anche guardarsi in giro per vedere se c’è qualcuno che può sostenere al meglio la situazione. Si è parlato di questo fondo arabo: dobbiamo abituarci a questo. Può capitare una situazione del genere».

NUOVI ORIZZONTI – Moratti comprende perché si è discusso tanto di Superlega in questo 2021: «Col sorteggio di Champions League anche l’UEFA ha preso la sua bastonata. Può esserci l’esigenza delle grandi squadre di farsi un torneo speciale, però devi prepararlo bene e avere l’adesione da tutti. Interspac? Che gli imprenditori mi vengano a dire di dare una mano no, perché hanno anche loro dei problemi. Io credo che Carlo Cottarelli stia facendo quello che vuole fare qualsiasi tifoso, cioè partecipare alla squadra e avere una voce. Un conto è comprare la squadra, vista la difficoltà nell’operazione del genere, un altro è una partecipazione che ci può stare. Poi è normale che per gentilezza vengano a parlare con me, ma non è possibile in questo momento».

TRADIZIONE – Moratti non esclude, seppur non in tempi brevi, uno dei suoi figli al comando dell’Inter: «Chi lo sa. I miei figli sono tifosi, molto, e vogliono bene all’Inter. Questo non toglie che le cose si facciano quando si possano fare e quando sia il momento giusto. Adesso non ci sono le condizioni, lascio a loro il futuro. La gioia principale della mia carriera? Certamente il Triplete, perché è stato uno sforzo e un sacrificio da parte dei giocatori. Un atteggiamento di grandissimo impegno, sono veramente riconoscente. I ragazzi li sento ancora, poi dopo parliamo di altri momenti belli. Ho trovato molto interessante il 1998, l’anno di Ronaldo con una grande squadra che poteva iniziare qualcosa di bellissimo. Sono state due stagioni diverse, molto belle».

UN BILANCIO – In chiusura, Moratti ripercorre i suoi diciotto anni di proprietà dell’Inter: «Non è andata male, con sedici trofei. A me è dispiaciuto quel fatto del 1998 ma per i giocatori, potevano portarsi a casa qualcosa di più. Per il resto sono numeri importantissimi».

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