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Dal Pino: «Due date per la Supercoppa Italiana. Stadi? Dieci anni in Italia!»

Paolo Dal Pino, presidente della Lega Serie A, intervenuto sulle frequenze di Radio Anch’io Sport ha parlato della Supercoppa Italiana tra Inter e Juventus, del tema stadi in Italia, dei casi di razzismo e altro ancora.

STADIOPaolo Dal Pino, presidente della Lega Serie A, ha detto la sua riguardo chi vorrebbe investire nel nostro paese, facendo inevitabilmente riferimento al discorso stadi: «Per le squadre sono fondamentali le infrastrutture, in questo paese per fare uno stadio ci vogliono dieci anni, nel resto d’Europa ci vogliono due anni! Chi investe nel calcio si trova davanti a delle difficoltà».

SUPERCOPPA ITALIANA – Dal Pino parla della Supercoppa Italiana tra Inter e Juventus, le due date a disposizione e la possibilità di giocarla in Arabia Saudita: «Non è ancora definito. Abbiamo due date: una il 22 dicembre se non sbaglio e l’altra il 5 gennaio. Stiamo parlando con i rappresentati dell’Arabia Saudita, abbiamo un contratto con loro. Loro non avevano esercitato l’opzione per disputare la partita quest’anno, sono arrivati in ritardo e ora ci chiedono di giocarla».

RAZZISMO – Facendo riferimento anche all’episodio di razzismo visto all’Olimpico nei confronti di Dumfries (ultimo caso in ordine cronologico), questa la risposta di Dal Pino: «Tutto ciò che è razzismo e discriminazione è orribile e non fa parte di noi. È un problema che si vede non solo negli stadi. Certi personaggi non dovrebbero mai più entrare negli stadi. Abbiamo fatto una campagna di sensibilizzazione in questo senso. Poi ci sono misure restrittive, abbiamo creato una commissione di tutti i club per trovare soluzioni insieme. Quando compri il biglietto c’è un sistema di gradimento che permette a una società di escludere dal proprio stadio i colpevoli di atti discriminatori. Il problema è che questo soggetto può essere escluso da quello stadio e non dagli altri, in base alle leggi attuali. Poi c’è la tecnologia: mi piacerebbe che nel nostro centro di Lissone (dov’è stata inaugurata la Var Room, ndr), ci sia una stanza, visto che abbiamo telecamere che analizzano ogni centimetro d’erba, che chiamiamo “Respect Room” dove la tecnologia ci aiuta a debellare le discriminazioni».

RICHIESTADal Pino dice la sua riguardo la NON risposta da parte dello Stato in merito alla richiesta di dilazionare le scadenze dei contributi: «Abbiamo chiesto nel decreto fiscale soltanto la possibilità di dilazionare le scadenze di sei o nove mesi, di contributi del 2021 e non l’abbiamo ottenuto. Sono certo che il parlamento comprenderà quello che sono le nostre ragioni. È difficile comprendere come uno Stato non abbia a cuore un settore che negli ultimi tredici anni ha versato in contribuzione oltre quattordici miliardi di euro. Noi insieme alla FIGC abbiamo chiesto provvedimenti a costo zero a sostenere le nostre società che hanno subito 1.2 miliardi di perdite a causa della pandemia e gli stadi sono rimasti chiusi oltre un anno. Io spero che presto si possa rimediare a questo, chiamiamola “dimenticanza”, perché non sarebbe accettabile».

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