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Borja Valero: “Inter, mi alleno per aiutarti! Una parola definisce Conte”

Borja Valero è il quarto calciatore dell’Inter protagonista della campagna #TogetherAsATeam, promossa dalla società nerazzurra durante lo stop dell’attività agonistica causa Coronavirus. Ecco la prima parte di quanto raccolto da Inter-News.it durante l’#AskBorjaValero odierno

GIORNATE CASALINGHE – Il botta-risposta da casa Borja Valero non può non iniziare con la quotidianità: «Sto bene. Ho provato a trascorrere nel migliore dei modi il tempo in queste giornate, che sta passando tutta la popolazione mondiale. Sto provando a stare bene fisicamente e mentalmente. Per fortuna ho due bambini e mia moglie a casa. I bambini da lunedì a venerdì hanno scuola via internet, quindi li aiuto tanto a fare i compiti e tutte queste cose, così passiamo la mattinata. Poi faccio allenamento fisico. E ci inventiamo giochi per avere cose da fare, così faccio fare loro del movimento. Non è facile per i bambini, soprattutto capire che devono stare sempre a casa e in questo momento non si può uscire. Però ovviamente glielo abbiamo provato a spiegare nel migliore dei modi e credo l’abbiano capito. Infatti stanno trascorrendo bene i loro giorni nonostante i limiti dello stare a casa».

RISORSA DI CONTE – Si parla anche di calcio, ovviamente, e Borja Valero svela il suo segreto: «Non è facile quando ti dicono che magari non avrai minuti o, se li avrai, saranno pochissimi. Non è facile da accettare, però come ho sempre detto sono un po’ testardo in questo senso. Io mi vedevo ancora capace di dare tantissime cose a questa squadra. Mi sono allenato al 100% tutti i giorni e, prima che arrivasse il momento giusto, il mister mi ha detto che mi stava vedendo molto bene e che avrei avuto presto un’occasione. Poi l’ho avuta, purtroppo a causa degli infortuni dei miei compagni, ma ho avuto la possibilità di dare il mio contribuito a questa squadra e sono contento anche per questo. Antonio Conte si può definire con una sola parola: intensità. Conte è intensità, proprio se stesso. Vive al 100% tutte le cose, anche le più quotidiane. Ha questa passione e forza, e soprattutto un carattere vincente. Conte vuole vincere a tutti i costi e lavora per questo».

REGISTA FILOSOFO – Borja Valero mostra tutta la sua saggezza calcistica: «Non sono mai stato un amante dei paragoni, perché credo che ogni giocatore abbia le sue caratteristiche e deve portarle avanti senza guardarsi più di altri. Uno deve essere consapevole dei suoi pregi e dei suoi difetti, e andare avanti così. Non mi piace parlare molto di me in questo senso, ma una qualità può essere la velocità di pensiero, magari l’intelligenza tattica. Per quello che è la mia esperienza, la ripetizione di uno stesso gesto tecnico fa migliorare assolutamente qualsiasi cosa fai nella vita. Però sono del pensiero che, ovviamente, c’è chi nasce con qualcosa in più. La sportività per me è capire che cos’è lo sport e cosa ci porta di buono. Avere mentalità sportiva serve a capire bene tutti i sensi della vita ed è di aiuto».

PASSIONE REAL(E) – La carriera di Borja Valero è iniziata nella sua Madrid: «Quelle poche volte che mio padre riusciva a portami allo stadio del Real Madrid, e riuscivo a vedere quei grandi giocatori, mi sono subito innamorato di questo gioco e ancora ne sono innamorato. Da piccolo mi vedevo riflesso in Guti, giocatore del Real. Ha fatto tutto il Settore Giovanile lì come me ed è arrivato in Prima Squadra, avendo successo anche lì. Ai tifosi a volte non piaceva come giocava, ma per me aveva una qualità incredibile. Quando sono arrivato al Villarreal, il primo anno, il numero 20 era uno dei pochi numeri che restava da usare, visto che in Spagna si potevano indossare solo i numeri da 1 a 25. Mi è piaciuto e da quel momento ho usato sempre il 20, non c’è un motivo speciale perché lo porto. Mi piace e basta. Non ho un soprannome, ma c’è un gruppo di giocatori che scherza di più che mi chiama “Professore” e possiamo dire sia questo».

PASSIONE INTER – Adesso Borja Valero è felice a Milano e all’Inter: «Facile rispondere sui tifosi interisti! Dimostrano in ogni partita, ci seguono numerosi ovunque andiamo. Poi San Siro in ogni partita è sempre pieno di tifosi, quindi non posiamo dire altro che grazie per questo. Perché, ovviamente, a fine stagione queste piccole cose sono punti in più in classifica. La partita che ricordo con più emozione è il mio primo derby. Appena arrivato in Italia l’ho sempre seguito, perché è emozionante, ma finché non sei in campo non lo puoi capire bene. Il primo derby giocato con la maglia dell’Inter è stata una grandissima emozione, poter contribuire alla vittoria è stato veramente bello!».

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