Tameze: «Riscatto Atalanta? Dovevo arrivare a 13 partite. Contro l’Inter…»
Adrien Tameze, centrocampista dell’Hellas Verona, ha parlato di quando l’Atalanta non lo fece giocare contro l’Inter non facendo scattare il riscatto automatico dal Nizza.
ATALANTA – Queste le parole a RMC Sport da parte di Adrien Tameze, centrocampista dell’Hellas Verona, sulla sua esperienza all’Atalanta (dove arrivò dal Nizza a gennaio 2020) che decise di non far scattare il riscatto automatico non facendolo arrivare a 13 presenze in campo. «Penso che questa sia la storia più dolorosa della mia carriera. L’opzione di acquisto si attivava automaticamente se ho giocato metà delle partite tra la fine di gennaio e la fine di maggio. Quindi dovevo arrivare a 13 partite giocate. E ne ho fatti 12… Il 13° match avrebbe potuto essere l’ultimo del campionato, che era ripreso dopo l’interruzione legata al Covid. Era in casa contro l’Inter all’inizio di agosto. Ricordo che l’allenatore mi chiese se mi piaceva il club, come mi sentivo, ecc. Io, ho sempre detto che mi trovavo bene, che ero felice».
MATCH – Tameze ha continuato. «Mi aspettavo di entrare in campo contro l’Inter. Nei giorni precedenti c’erano state chiamate tra me e il Nizza e tra il Nizza e l’Atalanta. Ho sempre avuto rapporti complicati con i dirigenti e penso, non ne sono sicuro, che la chiamata non è andata molto bene neanche all’Atalanta. Poi arriva la partita contro l’Inter. A fine partita deve uscire un centrocampista (Papu Gomez, ndr). Ed è un giovane della Primavera che entra, Jacopo Da Riva. Ecco, ho capito. L’allenatore manda un giovane che non aveva mai giocato. So che l’Atalanta aveva già chiesto una proroga del prestito per poter finire il campionato terminato ad inizio agosto 2020 a causa del Covid. Nice ha avuto difficoltà ad accettare ma ha finito per farlo».