Mondo Inter

Fabbian: «Bologna grande squadra. Mia crescita iniziata all’Inter»

Il centrocampista del Bologna Giovanni Fabbian, su cui c’è la clausola di recompra per l’Inter tra due anni a dodici milioni di euro, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. 

STORIA – Giovanni Fabbian ha segnato il gol decisivo per il Bologna contro il Torino, queste le sue parole: «Siamo una grande squadra, un grande gruppo. È questo che fa molto la differenza e non è un caso se siamo in quella posizione di classifica. Europa? Non ci penso. Andiamo avanti partita dopo partita, poi vediamo i risultati. Papà non mi ha mai neanche detto la sua opinione a fine partita. A mio padre non interessa nemmeno se gioco bene o male: sono suo figlio ed è contento così. Ho avuto un piccolo problema che mi ha condizionato, ma ho provato a stringere i denti e ad allenarmi lo stesso. Poi se uno non è al cento per cento in allenamento non lo può essere anche in partita. Ho accettato quel periodo poi è arrivato il mio momento. Fabbian un gol ogni 49 minuti, Lautaro Martinez uno ogni 83, cosa ne pensi? Giocando molto meno è più facile. Non sono uno che si limita a guardare certe cose, sono contento di aver segnato e di essere riuscito ad aiutare la squadra a vincere la partita, poi i dati sono quello che sono».

Fabbian e il suo percorso

 

PERCORSO – Fabbian ha continuato: «Io mi sono fatto trovare pronto, mi sono inserito poi l’importante è che il pallone sia entrato in porta. Entrambi belli, ognuno per un motivo diverso. Il primo è sempre il primo, ma tutti e due sono stati una grande emozione anche per i miei genitori che hanno fatto molti sacrifici per farmi giocare fin da quando ero piccolo. Il processo è stato graduale. È partito dalle giovanili dell’Inter, poi è proseguito alla Reggina in serie B, e ora qui a Bologna. Thiago Motta? Mi ha cresciuto un po’ in tutto, io sono giovane e devo imparare un sacco di cose, devo perfezionarmi anche nelle cose che so fare meglio. A fine partita dopo il Torino mi ha detto bravo. Inzaghi? Da ogni allenatore c’è qualcosa da imparare. Inzaghi mi ha lasciato qualcosa, Thiago Motta mi ha lasciato e mi lascerà ancora altro. Sono io a dover prendere il meglio da quello che mi hanno insegnato. Obiettivo personale? Io sono un tipo molto tranquillo. Sono un giovane che cerca di stare sereno, di vivere i momenti con determinazione. So quello che voglio e cerco di fare il massimo per ottenerlo. Il mio obiettivo è quello di allenarmi, di giocare e di fare bene. A me piace pensare settimana per settimana, giorno dopo giorno, non troppo a lungo termine».

fonte: Corriere dello Sport – Claudio Beneforti, Dario Cervellati

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