Biasin: «Skriniar? Potrebbe risolvere con quattro parole. Resta forte»

Skriniar ha cinque mesi di contratto rimanenti, ma è ormai chiaro che lascerà l’Inter per il PSG. In collegamento con Microfono Aperto, su Radio Sportiva, il giornalista Biasin commenta questa vicenda nonché il rendimetno di Inzaghi in panchina.
COME GESTIRE? – Fabrizio Biasin valuta la possibilità di togliere la fascia a Milan Skriniar: «Credo non sia una decisione sua, ma di spogliatoio e allenatore. Cioè: se si pensa che Skriniar, in questo momento, non possa essere una guida per gli altri allora è giusto toglierla. Detto ciò il capitano, in assenza di Samir Handanovic, è Marcelo Brozovic che ora non sta giocando ma quando tornerà ce l’avrà sua legittimamente. Tanti tifosi si sono legati al dito l’ultimo periodo e l’intervista al suo agente, fatta durante la partita (vedi articolo). Credo che questa vicenda si potrebbe risolvere con lui che dice quattro parole, ma nel calcio di oggi sembra utopia. Se dice che, per la sua carriera, va a prendere un sacco di soldi e giocare con Lionel Messi e Kylian Mbappé non penso che i tifosi gli direbbero “maledetto”. Resta un giocatore forte».
ALLENATORE “FISSATO” – Oltre a Skriniar Biasin parla di Simone Inzaghi e della sua poca voglia di variare dal 3-5-2: «Ci sono allenatori che hanno un’idea di calcio e faticano a cambiarla, anche quando la partita te lo chiede. Con l’Empoli, in inferiorità numerica, mettere la difesa a quattro avrebbe dato qualcosa di meglio. Inzaghi ha pensato di andare avanti coi suoi esterni a tutta fascia e ha subito il gioco dell’Empoli, che è tutt’altro che una squadra improvvisata. Bisognerebbe essere più elastici a volte, dal punto di vista tattico. Vero che Inzaghi deve migliorare nella gestione delle partite, poi in altre dove ha fatto bene. Penso al Camp Nou, col Barcellona, dove i suoi cambi hanno aiutato la squadra. Sicuramente non è perfetto, però mi fa specie si sia passati dalle celebrazioni dopo la Supercoppa Italiana a “non va bene, non è capace, non è bravo”. Deve crescere».