Pavoletti: “Inter forte, ma possiamo attaccarla. Su Nainggolan e Barella…”
Intervenuto durante la trasmissione “Il Cagliari in diretta”, su “Radiolina”, l’attaccante rossoblù Leonardo Pavoletti ha iniziato a proiettarsi sulla sfida con l’Inter di domenica alle 12.30.
RITORNO AL MEGLIO – Leonardo Pavoletti, attaccante del Cagliari, domenica potrebbe essere ancora titolare. Questo nonostante il rientro di Giovanni Simeone (vedi articolo): «Se sono carico per l’Inter? Non ho fatto gol domenica, quindi sì. Bella partita col Verona, divertente anche se non abbiamo vinto. C’è lo spirito che mancava da un po’. Abbiamo grande consapevolezza adesso, benzina per la prossima. Con lo Spezia sono tornato dopo tanto tempo, avevo un po’ di ruggine addosso. Col Verona è uscito il vero Pavoletti, adesso mi sento finalmente bene dopo tanta inattività».
SU NAINGGOLAN – Pavoletti parla di Radja Nainggolan e non esclude che il Cagliari torni alla carica a gennaio: «In campo è anche superfluo dirlo, è uno che serve sempre, ti fa alzare l’asticella in tutto. Anche nello spogliatoio. Amava stare qui e si vedeva, aiutava tutti. Vediamo se il presidente Tommaso Giulini a gennaio ci farà il regalo».
GOL ALL’INTER – Pavoletti prosegue sulla partita di domenica, con un ricordo: «In carriera ho fatto tre gol all’Inter. Due col Genoa e uno col Cagliari, tutti in casa. E per di più tutti di piede, una rarità per me”.
AMICO BARELLA – In Cagliari-Inter di domenica, oltre a Nainggolan, sponda nerazzurra ci sarà un altro ex che Pavoletti ricorda: «Sarà bello rivedere Barella, con lui ho legato anche fuori dal campo. So quanto ci tiene a Cagliari e a questa partita, non vedo l’ora di sfidarlo sul campo».
INTER FERITA – Pavoletti chiude soffermandosi sull’avversario: «L’Inter è forte, una squadra di alto livello che punta a vincere il campionato. La mazzata dell’eliminazione dalle coppe non li influenzerà, dovremo affrontare una gara dura. La differenza per l’Inter la farà la personalità. Nei primi minuti se entriamo forti possiamo dargli fastidio se hanno preso la botta psicologica. Però magari ci aggrediscono loro perché sono campioni».