Gattuso vede l’Inter: “Partite importanti, giovedì altra. Rinvio? Non corretto”
Gattuso ha vinto la quinta partita nelle ultime sei di Serie A, Napoli-Torino 2-1 (vedi articolo). Il tecnico adesso si sposta sull’Inter, visto che giovedì in Coppa Italia (ore 20.45) si giocherà l’accesso in finale partendo dallo 0-1 del Meazza. Queste le sue parole a Sky Sport.
UNA DIETRO L’ALTRA – Gennaro Gattuso, dopo aver battuto il Torino, si focalizza su Napoli-Inter di Coppa Italia: «Abbiamo partite importanti, giovedì ce n’è già un’altra e bisogna recuperare energie per continuare quello che stiamo facendo. Io penso che, quando arriviamo negli ultimi venticinque metri, bisogna arrivarci con più veemenza, più rabbia e più cattiveria. Non è la prima volta che lasciamo una partita aperta e questo si può migliorare. La partita di oggi potevamo chiuderla prima e gestirla in maniera diversa, questo è un aspetto che si può migliorare sicuramente. La mia priorità in questo momento non è il palleggio, che ci sono riuscito anche due anni al Milan, ma la difesa. Penso che oggi la cosa più bella è vedere come ha lavorato la linea di difesa: sono contento su questo aspetto».
OBIETTIVO – A Gattuso viene chiesto se preferisce ancora la qualificazione in Europa League alle coppe: «A me era stata fatta una domanda, mi era stato detto di rispondere con grande onestà. Oggi mancano ancora dodici partite alla fine del campionato, in Coppa Italia abbiamo un dentro o fuori col ritorno della semifinale e in Champions League il ritorno. Giovedì sappiamo che ci giochiamo tanto, fra due settimane sappiamo che andiamo a Barcellona e giochiamo tanto. Siccome mi era stato chiesto di rispondere onestamente preferivo vincere le partite e andare in Europa League».
LA CRITICA – Gattuso va giù pesante sul rinvio di mezza giornata di Serie A, fra cui Juventus-Inter: «Io penso che non sia corretto. Al di là di tutto quello che sta succedendo in tutto il mondo. Rispetto per le persone che sono malate e morte, ma penso che o si giocano tutte o si rinviano tutte. Giocare ora o fra un mese è diverso, le partite si devono giocare. Meglio a porte aperte, perché il calcio è bello coi tifosi, però se si sceglie di giocare a porte chiuse bisogna farlo tutti. Fra un mese o due non è la stessa cosa: se il Torino giocava col Parma aveva cinque diffidati, non ha giocato e oggi aveva i diffidati. Giocare il 13 maggio ha una valenza diversa rispetto a domani o dopodomani, perché le classifiche sono diverse. Siccome il calcio è un’azienda bisogna fare le robe con criterio».