Ex di Roma-Inter: Mourinho indimeticabile, Dzeko ultracentenario
Stasera si giocherà Roma-Inter (ore 18), e per la prima volta Mourinho affronterà i nerazzurri da avversario. Non sarà una partita come le altre, e lo stesso vale anche per Dzeko, fresco ex giallorosso.
NELLA STORIA – Undici anni e mezzo dopo, Roma-Inter porta José Mourinho di nuovo vicino al suo più scintillante passato. Lo Special One ritroverà il club con cui ha toccato e poi arraffato il cielo, inanellando l’indimenticabile Triplete della stagione 2009/10. Per il portoghese solo due stagioni a Milano, quanto basta per scolpire indelebilmente il suo nome nella storia dell’Inter.
IN RITARDO – Sulla sponda nerazzurra sarà invece la prima volta anche per Edin Dzeko. Il bosniaco era il numero 9 della Roma fino alla scorsa estate, prima di approdare all’Inter. Ponendo così fine a un corteggiamento più o meno timido che si prolungava da un paio di stagioni. Per il Cigno di Sarajevo un rapporto non sempre idilliaco coi giallorossi, tanto che a gennaio era fuori rosa, e vicinissimo all’arrivo in nerazzurro (in un ipotetico scambio con Alexis Sanchez). Ma 119 gol in 260 gare saranno difficili da trascurare, tanto per lui quanto per i tifosi dell’Olimpico (che però potrebbero fischiarlo).
Roma-Inter: quanti ex non rimpianti
GIOVENTÙ RIMANDATA – Nella Roma si trovano altri due ex giocatori dell’Inter, entrambi prodotti del vivaio nerazzurro. E nessuno dei due troppo rimpianto, per motivi diversi. Davide Santon non è più riuscito a mantenere le brillantissime promesse di inizio carriera, quando proprio Mourinho lo fece esordire in prima squadra all’Inter ad appena 18 anni. E delle sue 110 presenze in nerazzurro rimangono ricordi molto sbiaditi. Ancor meno rimpianto è Nicolò Zaniolo, che arriva a Roma dal vivaio interista nell’operazione di mercato che porta Radja Nainggolan in nerazzurro. Per il talento classe 1999 già due infortuni tremendi e un comportamento non sempre irreprensibile fuori dal campo.
TRASCURABILE – Tra gli ex giallorossi sponda Inter troviamo anche Aleksandar Kolarov, che arriva a Milano nell’estate 2020 a parametro zero. Per lui un rapporto abbastanza travagliato con la tifoseria romana, che mal digeriva il suo passato con la Lazio. Ma nonostante ciò il serbo lascia Roma con 19 gol all’attivo in 132 gare. E a Milano opera giusto da comprimario: in una stagione e mezza appena 14 presenze, sufficienti comunque per alzare in aria il diciannovesimo scudetto dell’Inter. Oggi non dovrebbe essere a disposizione per Roma-Inter (vedi articolo).