Inter-Venezia: Inzaghi inizia male ma finisce bene anche per via dei cambi
Inter-Venezia inizia nel peggiore dei modi ma finisce come meglio non può. Il 2-1 in rimonta, firmato da Barella e Dzeko, fa ritrovare tranquillità in vetta alla squadra di Inzaghi, che gestisce superficialmente le rotazioni e le sostituzioni con troppi paletti. Alla fine i cambi risultano decisivi, soprattutto per merito di Dumfries. Di seguito l’analisi tattica di Inter-Venezia
Pre-Game Analysis: la preparazione e le scelte di Inzaghi
FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza scelto da Inzaghi per affrontare il Venezia in Serie A: Handanovic; Skriniar, de Vrij, A. Bastoni; Darmian, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Dzeko, Lautaro Martinez.
In-Game Analysis: lo sviluppo e la lettura della partita
HIGHLIGTHS – Nel primo tempo, al 19′ Henry sbuca alle spalle di un distratto Skriniar e di testa, con l’aiuto della traversa, supera un imperfetto Handanovic (0-1). Poi, al 40′, Barella ribadisce in rete la respinta di Lezzerin sulla bella conclusione di Perisic in diagonale su assist di Darmian dalla destra (1-1). Infine, nel secondo tempo, proprio al 90′, arriva il colpo di testa vincente di Dzeko su cross perfetto di Dumfries dalla destra (2-1).
MODIFICHE – Nell’intervallo, dopo l’1-1 della prima frazione, al 46′ arriva il primo cambio di Inzaghi: fuori Bastoni, dentro Dimarco. Staffetta nel ruolo di terzo sinistro in difesa e approccio più offensivo. Al 73′ triplo cambio per l’Inter: fuori Darmian, Barella e Lautaro Martinez, dentro Dumfries, Vidal e Sanchez. Si tratta di tre cambi conservativi, ruolo per ruolo. All’82′ quinto e ultimo cambio nerazzurro: fuori Brozovic, dentro Vecino. L’uruguayano agisce da mezzala destra con Calhanoglu che prende i compiti in regia facendo scalare Vidal sul centro-sinistra (come da immagine sotto allegata, ndr).
Player Analysis: il singolo decisivo in Inter-Venezia visto ai raggi X
PROTAGONISTA – Il gol del 2-1 regala qualche sufficienza in più in una prestazione generalmente insufficiente ma non per chi ne cambia l’inerzia: Dumfries. Inzaghi lo risparmia inizialmente dopo le evidenti fatiche extra in Coppa Italia ma a quanto pare l’Inter non può più fare a meno del suo nuovo quinto destro. Non è una critica a Darmian, anzi. L’olandese, però, garantisce una fisicità che risulta decisiva. Così come l’approccio sempre orientato verso l’attacco della porta avversaria. E se a queste doti aggiunge cross deliziosi come in occasione del colpo di testa firmato Dzeko, c’è poco da aggiungere. Il migliore in campo (vedi pagelle di Inter-Venezia). La fascia destra nerazzurra ha un nuovo padrone. Arrembante.
Post-Game Analysis: le considerazioni finali su Inter-Venezia
COMMENTO – L’impostazione difensiva del Venezia, arrivato a Milano per giocare con il 5-3-2, aiuta il dominio nerazzurro ma la prima ripartenza ospite è letale. L’Inter dimostra un punto di debolezza sia nell’uno contro uno sia nella “partita” tra attacco e difesa. In pratica, la difesa nerazzurra soffre l’attacco del Venezia, mentre l’attacco dell’Inter non riesce a fare il solletico alla difesa arancioneverde. E se la partita non si sblocca a centrocampo, difficile riprenderla. La qualità viene messa da parte in favore della quantità, che alla lunga risulta decisiva. L’Inter ribalta la partita solo dopo aver messo alle corde il Venezia ma non si può parlare di vittoria brillante. Anzi, sono tre punti “sporchi” che devono far riflettere. Voluti sì ma troppo sofferti. Se fosse finita 1-1, non ci sarebbe stato da recriminare. A fine stagione potrebbero rivelarsi due punti fondamentali nell’economia tricolore ma l’Inter non può complicarsi la vita così fino a fine stagione. La stanchezza è evidente e i ricambi limita(n)ti, il mercato è l’unica soluzione.
OSSERVAZIONE – Quella dell’Inter è un’impresa non perché completa una rimonta insperata al 90′ ma perché ci riesce buttando nella mischia gli unici panchinari arruolabili… più Vecino. La tripla sostituzione effettuata al 73′ cambia la partita. Inzaghi avrebbe potuto pensarci un po’ prima ma l’episodio che porta al gol del 2-1 gli dà ragione in tempo. La mossa Dumfries è vincente. Così come lo è togliere Lautaro Martinez e poi Brozovic. Forse non Bastoni e assolutamente non Barella. Ed è questo che deve far riflettere maggiormente. La formazione iniziale prevede due diffidati (Brozovic e Lautaro), titolari con vista sul Derby di Milano. E la formazione finale non prevede due ammoniti (Bastoni e Barella), sostituti in fretta per evitare rischi. Sarebbe stato più logico il contrario: iniziare con Calhanoglu in regia e Vidal (o Sensi…) mezzala più Sanchez a supporto di Dzeko. Per poi far gestire il finale a Brozovic e Lautaro Martinez, se proprio necessario. La critica mossa a Inzaghi riguarda semplicemente la gestione dei cartellini. Male inizialmente, bene nel finale ma con incoerenza. Senza il gol di Dzeko, si sarebbe parlato della mancata sostituzione del bosniaco e dell’uscita di Lautaro Martinez e Brozovic a partita ancora da rimontare. Invece è andata bene. Fattore C o meno, Inzaghi avrà modo di riflettere sulle sue scelte: le rotazioni non sono ancora ottimali. Purtroppo, però, i calciatori a disposizione al momento sono solo questi e mancano quattro mesi alla fine…