Young e non solo: le scelte di Conte anticipano quelle di mercato?
Ashley Young non è più un titolare inamovibile dell’Inter. Una scelta di Conte figlia delle prestazioni di campo. Ma che può anticipare le mosse sul mercato.
FUORI DAI RADAR – Fino al 2 febbraio 2021, Ashley Young era un titolare inamovibile dell’Inter. Fino a quel momento, data della semifinale di andata di Coppa Italia contro la Juventus, l’inglese aveva 24 presenze e 1493 minuti di gioco. Ma da quel giorno, ossia un mese e nove giorni fa, i suoi numeri sono rimasti pressoché invariati: le presenze ora sono 26, i minuti 1506. Una bocciatura netta di Antonio Conte, che probabilmente non ha apprezzato la negativa prestazione contro i bianconeri. E una contestuale e improvvisa crescita di Ivan Perisic, che finalmente ha imparato i codici per coprire la fascia sinistra come richiede il tecnico.
VISTA SUL FUTURO – La presenza ormai marginale di Young nell’Inter rischia quindi di anticipare una scelta di mercato che vedremo concretizzarsi in estate. Il 30 giugno scadrà il contratto del numero 15 coi nerazzurri, ed entrambe le parti non sembrano intenzionate a discutere il rinnovo. L’inglese con ogni probabilità tornerà in Inghilterra, esaudendo il desiderio di tornare a vestire la maglia del Watford. Sembra quindi ufficiosa la prima uscita a cui assisteremo in estate, che non sarà tuttavia l’ultima. Con ogni probabilità, l’Inter proverà a piazzare anche Andrea Pinamonti, che in stagione ha meno di un’ora di gioco in campo. Così come appare probabile che non verrà esercitata l’opzione di rinnovo per Aleksandar Kolarov, nonostante le belle parole di Conte di pochi giorni fa.
IN DUBBIO – Se per il rinnovo di Danilo D’Ambrosio si attende solo l’ufficialità, la stessa sorte potrebbe concretizzarsi anche per Andrea Ranocchia. Entrambi non sono più titolari, ma sono tuttavia elementi importanti dello spogliatoio Inter. Dovrà invece essere valutata attentamente la situazione di Matias Vecino e Stefano Sensi. L’uruguaiano deve ancora scendere in campo quest’anno, e fino all’infortunio dello scorso anno Conte non se ne era mai privato. L’italiano ha invece più presenze in infermeria che in campo: sale l’ipotesi di un prestito rigenerante?